Arch. Beltrami Gadola “La manutenzione della città”

Milano

In sintesi ma in modo efficace, l’arch. Luca Beltrami Gadola in una newsletter fotografa impietosamente ma realmente la città.

“Milano è una città sporca, piena di mozziconi di sigarette (i milanesi maleducati), tra un passaggio e l’altro delle moto spazzatrici passa troppo tempo, i cestini stradali spesso traboccano soprattutto in vicinanza dei locali con cibi da asporto, i marciapiedi sono un esempio di pessima esecuzione, pullulano i pali abbandonati, molti di quelli che reggono le insegne stradali non sono verticali, pendono miserevolmente, ci sono troppe aiuole verdi abbandonate. L’elenco potrebbe continuare e ci faremo carico di documentare questo degrado con fotografie su ArcipelagoMilano.

LA CITTÀ DEI MILANESI –

Gli amministratori locali, Sindaco in testa, pensano solo alle vie del lusso,  al turismo e agli eventi che lo trascinano, sono sempre in caccia di investimenti immobiliari, lasciano deturpare esempi storici di architettura. Il ritornello che accompagna ogni manifestazione o evento è sempre il solito: hanno ricadute economiche importanti. Per chi? Certo non per l’intera collettività e meno che mai per i più deboli.

Non sono un buon cristiano, anzi, ma quando sento parlare di ricadute mi viene in mente il Vangelo di San Luca: “In quel tempo, Gesù disse ai farisei: «C’era un uomo ricco, che indossava vestiti di porpora e di lino finissimo, e ogni giorno si dava a lauti banchetti. Un povero, di nome Lazzaro, stava alla sua porta, coperto di piaghe, bramoso di sfamarsi con quello che cadeva dalla tavola del ricco; ma erano i cani che venivano a leccare le sue piaghe. 

Un giorno il povero morì e fu portato dagli angeli accanto ad Abramo. Morì anche il ricco e fu sepolto. Stando negli inferi fra i tormenti, alzò gli occhi e vide di lontano Abramo, e Lazzaro accanto a lui. Allora gridando disse: “Padre Abramo, abbi pietà di me e manda Lazzaro a intingere nell’acqua la punta del dito e a bagnarmi la lingua, perché soffro terribilmente in questa fiamma”. 

Ma Abramo rispose: “Figlio, ricordati che, nella vita, tu hai ricevuto i tuoi beni, e Lazzaro i suoi mali; ma ora in questo modo lui è consolato, tu invece sei in mezzo ai tormenti. Per di più, tra noi e voi è stato fissato un grande abisso: coloro che di qui vogliono passare da voi, non possono, né di lì possono giungere fino a noi”. 

E quello replicò: “Allora, padre, ti prego di mandare Lazzaro a casa di mio padre, perché ho cinque fratelli. Li ammonisca severamente, perché non vengano anch’essi in questo luogo di tormento”. Ma Abramo rispose: “Hanno Mosè e i Profeti; ascoltino loro”. E lui replicò: “No, padre Abramo, ma se dai morti qualcuno andrà da loro, si convertiranno”. Abramo rispose: “Se non ascoltano Mosè e i Profeti, non saranno persuasi neanche se uno risorgesse dai morti”». (Lc 16,19-31).

LA CITTÀ DEI NIPOTI –

 Non se ne stanno ancora accorgendo ma c’è il rischio che la Milano che vedranno sarà come un grande Free Shop da aeroporto intercontinentale circondato da una periferia ridotta a dormitorio ma una periferia in 15 minuti come contentino.”

Luca Beltrami Gadola

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