Un brivido unico, assoluto, paradigma di una personalità senza scrupoli, senza rimorsi, quello probabilmente provato dall’ex eurodeputato PD Panzeri nel gettare nei rifiuti i troppi soldi avuti dal Qatar, non sapendo dove conservarli. Se c’è ancora un dettaglio che fa schifo, dopo la corruzione confessata evidentemente per patteggiare una pena ridotta, quest’ultima ammissione davanti al giudice, mi fa chiedere, ma questo è un uomo? Questo incorona la cosiddetta superiorità morale del partito a cui appartiene? Ma non è solo un comportamento osceno in sé, ma anche un insulto ai bisognosi, ai poveri, a che non ha il pane. Così dopo la corruzione accettata e ormai di dominio pubblico, c’è l’aridità e la meschinità, con tutti i luoghi, vedasi chiese, associazioni benefiche a cui poteva offrire quel surplus di soldi.
Il connubio con il Paese della penisola araba ha fruttato a Panzeri e Giorgi un milione di euro a testa per il 2018 e il 2019. Tanti soldi, difficili anche da occultare. Un flusso così imponente da convincere lo stesso Panzeri a lasciare nei cassonetti dei rifiuti una parte del contante.
Panzeri e l’assistente Francesco Giorgi, compagno dell’ex vicepresidente del Parlamento europeo Eva Kaili, avrebbero stretto un accordo illecito anche con il Marocco e la Mauritania: denaro per ottenere voti favorevoli all’Ue. Il salto di qualità, però, è avvenuto con il Qatar.
E questa è la miseria umana.
Soggettista e sceneggiatrice di fumetti, editore negli anni settanta, autore di libri, racconti e fiabe, fondatore di Associazione onlus per anziani, da dieci anni caporedattore di Milano Post. Interessi: politica, cultura, Arte, Vecchia Milano