Il commento di Luciano: 26a giornata di serie A

Sport
Buona domenica ai lettori.
L’anteprima della 26a è andata in scena venerdì sera, allo stadio Picco di La Spezia. Tra Spezia e Inter c’è stato il divario tecnico evidente e previsto per quasi tutto l’incontro, ma alla fine il calcio ribadisce ancora una volta il suo essere tutt’altro che scienza esatta, e sul tabellone compaiono dei numeri che lasciano supporre il contrario di quanto si è visto in campo. L’Inter lascia nuovamente le penne dopo aver scritto la storia e i numeri del match con inchiostro “simpatico”, non ai propri tifosi ma a quelli dello Spezia, che esultano per un 2-1 che ha davvero il sapore di una sorpresa da uovo pasquale. Una strana allergia, quella dei nerazzurri in trasferta, alla concretizzazione di occasioni che si sono presentate ancora in numero cospicuo, ma decisamente mal gestite dalla squadra di Inzaghi, che recita un (ennesimo) mea culpa, piangendo sul latte versato. Ventisei conclusioni non bastano a vincere al Picco, lo Spezia vince nel finale e si regala una notte da sogno, portandosi a +6 dalla zona retrocessione. Una partita che sarà difficile da mandare giù per i nerazzurri: occasioni a ripetizione, un gol annullato, due calci di rigore, il primo fallito da Lautaro al 13′, il secondo trasformato da Lukaku all’84’, e soprattutto il gol del pareggio che faceva presagire un finale d’assalto a caccia della vittoria. E invece, alla prima azione susseguente al pareggio, Dumfries atterra Ferrer e Nzola batte dal dischetto Handanovic proteso a sfiorare il pallone, non abbastanza da impedirgli di andare nel sacco. Nzola protagonista anche della prima rete, segnata da Maldini (appena entrato) dopo un’azione  personale dell’attaccante. L’Inter si butta via e ora deve andare a Oporto: Inzaghi si gioca la stagione, e c’è chi dice che se la sia già giocata, mentre Semplici trova il primo successo da allenatore dello Spezia.
Inter-Spezia, la delusione di Lautaro Martinez dopo aver fallito il rigore
Nella sfida del Castellani tra Empoli Udinese, i tre punti vanno ai friulani. E’ un colpo di testa all’inizio della ripresa di Becão, con tanto di deviazione finale di Luperto, a firmare l’1-0 decisivo e riportare il sorriso sul volto dei bianconeri di Udine, che non gioivano dallo scorso 22 gennaio. Per l’Empoli, 7 partite di fila senza vittoria. Gara bifronte, peraltro: un primo tempo in cui a giocare meglio e a creare di più è l’Udinese, una ripresa invece della squadra di Zanetti che reagisce, schiuma rabbia, crea palle gol, ma non arriva al pareggio. I friulani rialzano la testa, ma anche per i toscani la classifica continua comunque a essere abbastanza tranquilla nonostante, in caso di vittoria del Verona sul Monza, i punti di distacco dalla zona retrocessione si ridurrebbero a 7.
Nel tardo pomeriggio è la volta del Napoli, che sfida l’Atalanta al Maradona alla ricerca dei “soliti” 3 punti. Ci prova per un’ora, prima di riuscire a bucare la difesa bergamasca, e lo fa con una prodezza individuale di quel geogiano assatanato, dal nome complicatissimo ma dal gol facile. Napoli che torna dunque a +18 in cima alla classifica. Dopo la nuova caduta dell’Inter a La Spezia e in attesa di Bologna-Lazio, gli azzurri di Spalletti (con Gollini in porta per via di un infortunio al polso di Meret in fase di riscaldamento) rifilano un secco 2-0 all’Atalanta di Gasperini. Decidono la contesa del Maradona un’autentica magia di Kvaratskhelia al 60′ e un colpo di testa vincente di Rahmani al 77′, su corner battuto da Elmas. Musica per una cornice di pubblico a dir poco straordinaria, che a fine gara intona il coro “E se ne va, la capolista se ne va…”. Insomma, se n’è andata da un pezzo, il terzo scudetto ai piedi del Vesuvio è sempre più vicino.
Pareggio senza gol tra Bologna e Lazio, ma partita tutt’altro che noiosa,
dai due volti: nel primo tempo entrambe giocano a viso aperto alla ricerca del vantaggio, ma nella ripresa si bloccano e non c’è alternativa al pari. Un punto per parte che forse accontenta maggiormente i padroni di casa, occasione persa invece per i biancocelesti di Sarri, che perdono la grande occasione di salire al secondo posto in classifica superando l’Inter. La Lazio rimane terza a 49 punti, a -1 dai nerazzurri, e tra oggi e domani potrebbe essere sorpassata da Roma e Milan che, se vincenti, si affiancherebbero all’Inter. Primo tempo equilibrato ma comunque divertente, si gioca un buon calcio. Il Bologna inizia al meglio ma è la Lazio ad andare vicina al gol con Pedro, il suo tiro da buona posizione finisce a lato. Dall’altra parte Ferguson colpisce il legno, mentre Barrow impegna Provedel sul suo palo. Nel finale però sono ancora gli ospiti ad andare vicini al vantaggio, ma Skorupski è ottimo nel doppio intervento su Luis Alberto e Felipe Anderson. Nella ripresa si vedono i turnover sulle panchine e il ritmo rallenta. Kyriakopoulos Barrow sono sempre pericolosi, ma le loro conclusioni non centrano la porta. Nel finale ci prova ancora la Lazio, ma il gol non arriva.
Nel pomeriggio di oggi, a partire dalle 12,30 Lecce-Torino, poi Verona-Monza e Cremonese-Fiorentina  alle 15, Roma-Sassuolo alle 18 e Juventus-Sampdoria alle 20,45.
Arrivederci!

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