Il Sindaco dei cantieri lumaca vuole sbrogliare i ritardi del PNRR

Fabrizio c'è Milano
Beppe Sala si è risvegliato dal torpore degli ultimi mesi con una battuta da ‘ganassa’: “Visto che alcuni progetti del PNNR sono in ritardo e rischiano di farci perdere  finanziamenti” ha detto il Sindaco di Milano “datemi  questi fondi  perché  noi a Milano sapremo spenderli, ripescando dei progetti che avevamo presentato ma non furono inseriti nel PNRR”
Questo “ghe pensi mi” può forse impressionare coloro che non vivono a Milano e coltivano ancora il mito e il ricordo dell’efficienza amministrativa meneghina.
La realtà vissuta nell’ultimo decennio dai milanesi è però molto diversa. Se c’è una amministrazione che, pur disponendo di ingenti risorse, riesce a spendere sempre in ritardo e male è proprio quella di Beppe Sala.
La Metropolitana M4 viaggia con 9 anni di ritardo: 14 anni di cantiere al posto dei 5 preventivati.
Sullo stadio di San Siro si discute senza costrutto da 4 anni. Ma anche i progetti ordinari di riqualificazione di scuole del Piano Renzi (2015) sono fermi. Addirittura per rifare 600 metri di ciclabile in Monterosa non sono bastati 7 anni!
Quindi caro Sindaco c’è poco da fare il primo della classe. Piuttosto spieghi perché non si è portata avanti la proposta di dare il teleriscaldamento a tutta la metropoli con i fondi PNRR. Forse per l’ennesima volta ha ceduto alla ostilità dei verdi che non volevano il collegamento con la centrale di Cassano d’Adda?
E difficile insomma credere al rispetto dei tempi da parte della giunta Rosso Verde. La richiesta di Sala è strumentale come le proteste del PD sui ritardi del PNRR: non sono responsabilità di un governo ma di un “sistema” Italia fondato su troppe leggi e burocrazia. Per centrare gli obiettivi senza ritardi si riformino le procedure non ci affidi alle amministrazioni paraliźzate dai verdi

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