«È dura, ma ce la farò anche questa volta».
“È temprato. Indomito. Come gli eroi greci. In fondo la sua vita è una lunga battaglia che ha avuto pagine epiche. Irripetibili. E il coraggio e la caparbietà sono qualità che gli hanno sempre riconosciuto tutti, pure i suoi avversari. Anche i più feroci. C’è una vita che lo dimostra. Non c’è prova più vera, più convincente dei successi e dei momenti difficili che Berlusconi ha trascorso per comprendere che il personaggio non conosce la parola resa” (Minzolini)
Ci sono “segnali di ottimismo” nell’entourage vicino a Silvio Berlusconi. Famiglia e amici del leader di Forza Italia, ancora ricoverato in terapia intensiva al San Raffaele di Milano, parlano di un visibile miglioramento. Gli stessi medici, seppur cauti, non nascondono una certa gioia. Fonti sanitarie confermano che il Cavaliere sta rispondendo in maniera positiva al trattamento a cui è stato sottoposto nella struttura. Quello contro la leucemia cronica di cui soffre da quasi un anno. Una risposta che avrebbe stupito anche gli stessi sanitari. (Libero)
L’amore, quello sincero, non conosce distanze e ostacoli. E così quando ha saputo del ricovero di Silvio Berlusconi all’ospedale San Raffaele di Milano non ci ha pensato due volte. Ha messo da parte ogni suo impegno, è salito in treno e ha raggiunto il nosocomio per dimostrare affetto e vicinanza al leader di Forza Italia in questo momento di difficoltà. Quello compiuto da Marco Macrì, un ammiratore di Berlusconi, è stato un gesto spontaneo che ha richiesto qualche piccolo sacrificio. Sì, perché per raggiungere l’ospedale il giovane ha dovuto viaggiare per oltre 10 ore in treno. Macrì, infatti, vive ad Alliste, un piccolo comune in provincia di Lecce. (Il Giornale)
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