Un augurio per Enea

Milano

E’ da tempo che volevo riprendere a scrivere per Milano Post, incoraggiata più volte dal suo Direttore Fabrizio De Pasquale a cui va il mio grazie.

I problemi presenti da tempo nella nostra città dove ormai quotidianamente si registrano notizie molto preoccupanti non mi hanno certamente portata a farlo, anche se una voce aggiuntiva di denuncia può sempre dare un seppur minimo – come nel mio caso – contributo. Purtroppo ci sarà l’occasione in futuro, ma oggi mi sembra molto più giusto ricordare una notizia che mi ha colpito anche nella sua tragicità, perché trova spazio in quelle situazioni di difficoltà sociale che specie in una grande città come Milano non dovrebbero esistere.

Non ero a conoscenza della presenza di una “Culla per la Vita” posta in un angolo naturalmente discreto della Clinica Mangiagalli. Come riportato dai giornali, per la terza volta da quando è stata creata nel 2007, la Culla è stata utilizzata proprio il giorno di Pasqua da una mamma che vi ha lasciato il suo piccolo Enea, nato in altro ospedale e in buona salute, ma che lei non è in grado di tenere con sé.

La procedura di affidamento dal Tribunale ad una coppia idonea è scattata immediatamente ed Enea potrà presto avere una famiglia.

Questa notizia mi ha toccato profondamente, ma la voglio interpretare come una storia a lieto fine. Non va trascurata però la riflessione che una madre impossibilitata a tenere il proprio figlio denota una criticità forte presente nella società e nel caso di specie in una grande città come Milano dove non si riesce ad individuare ed intervenire in situazioni gravi come queste. In Italia si parla di 400 neonati abbandonati all’anno. Le ragioni di questi abbandoni sono sicuramente le difficoltà economiche, la povertà e l’emarginazione sociale.

Il Direttore della Clinica, Prof. Mosca, nel rassicurare sulle condizioni del piccolo, ha lanciato un appello alla mamma di Enea perché ritorni  anche “in extremis” sui suoi passi garantendole tutto l’aiuto necessario.

E io mi auguro che questo accada.

 

 

Ida Vouk

2 thoughts on “Un augurio per Enea

  1. Secondo me, ci vuole più coraggio in tutte le cose. Troppe persone si sentono inadeguate ad affrontare i problemi e rinunciano

  2. Sono d’accordo a quello che dice la carissima Ida .Purtroppo questa società, dovrebbe dare di più ed intervenire di più alla gente che ha bisogno di aiuto.

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