La pista di bob per le Olimpiadi invernali del 2026 verrà costruita a Cortina d’Ampezzo. A confermarlo è il ministro
dello Sport Andrea Abodi, rispondendo al Senato ad un’interrogazione di Aurora Floridia (Avs), seguita dalla ‘Dire’, formulata dopo che il Comitato Olimpico Internazionale (Cio) ha detto di ritenere “non necessaria” la costruzione di una nuova pista di bob, potendo utilizzare la struttura già esistente di Innsbruck, in Austria.
Ma se quella austriaca rappresenta la soluzione migliore per la senatrice dell’Alleanza Verdi Sinistra, che accusa il governo di inseguire con “testardaggine questa opera faraonica, nonostante il forte impatto economico dell’opera, stimato in 120 milioni di euro, e il forte impatto ambientale”, il ministro Abodi, nel suo intervento, non nomina mai la città di Innsbruck. Un’opzione che, quindi, sembrerebbe non essere sul tavolo della cabina di regia per le Olimpiadi, che conferma la volontà di andare avanti con il progetto. Lo stesso Abodi ricorda infatti che “l’intervento di riqualificazione della pista ‘Eugenio Monti’, adibita alla disciplina del bob e parabob, slittino e skeleton, è stato approvato a seguito dei positivi esiti della conferenza dei servizi decisoria sincrona indetta sul progetto definitivo della società Infrastrutture Milano Cortina 2020-2026, il 18 gennaio 2023”.
Il ministro replica quindi agli attacchi di Floridia, secondo cui l’opera porterà alla “deforestazione di un’area stimata di 20.000 metri quadrati, con l’abbattimento di 200 larici storici” e al prelievo di “oltre 3.000 metri cubi di acqua dell’acquedotto comunale, sottraendo questa importante quota di risorse idriche alla comunità del territorio”.
Per quanto riguarda la deforestazione, Abodi risponde che la “relazione di riduzione forestale è stata concordata e approvata dall’ente preposto al rilascio delle relative autorizzazioni” e che “l’intervento prevede un progetto di sistemazione paesaggistico-ambientale attraverso la realizzazione di opere a verde di riforestazione dell’area e rimboschimento compensativo, nonché il versamento sull’apposito fondo regionale di un importo ricompreso all’interno del quadro economico dell’intervento, per il miglioramento colturale di una superficie doppia rispetto a quella di cui è stata richiesta la riduzione forestale”.
Sul prelievo idrico, invece, il ministro Abodi spiega che “il fabbisogno complessivo è stimato in 21.000 metri cubi d’acqua l’anno”. Quest’acqua non verrà prelevata dal torrente Boite, ma verrà sostituito “un vetusto serbatoio di compensazioni, localizzato in località Cadin. L’accumulo idrico, così rinnovato, avrà un volume di circa 1.000 metri cubi e una capacità che consentirà di aumentare significativamente l’accumulo idrico, garantendo sia la copertura di picchi di consumo ben maggiori di quanto oggi possibile sia la disponibilità idrica in fase di preparazione e avvio stagionale della pista refrigerata”.
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