L’insalata: il piatto che sorprende da millenni

Food & Wine

L’insalata è una delle pietanze più apprezzate dagli italiani e non solo. All’occorrenza, e in relazione agli ingredienti utilizzati, può diventare la vera e propria portata principale o il piatto estroso di tutto il menù, e a Milano, città del trend foodper eccellenza, sono tante le attività che propongono alla propria clientela questo piatto tanto semplice quanto gustoso. Tra i ristoranti Tramezzino.it, che nei suoi store, oltre agli iconici tramezzini, offre anche altri piatti ed insalate ricche di ingredienti con materie prime accuratamente scelte e servite su fragrante pane.

Ma cos’è che rende l’insalata uno dei capisaldi della cucina italiana?

Certamente le sue origini e la varietà enorme di verdure e condimenti che il territorio italiano offre.

Il termine insalata deriva dal verbo insalare, ovvero cospargere di sale e nella storia gastronomica l’abitudine di condire le verdure crude con sale, aceto o limone ha origini antichissime. Tra i tanti, gli antichi romani, come indicato da Apicio nella sua raccolta di ricette “De re coquinaria” del I sec. d.C.

Ed è di un italiano, l’insalata più rinomata al mondo: la “Caesar Salad”. Inventata appunto nel 1924 da Cesare Cardini ristoratore nostrano emigrato negli USA e che contiene lattuga romana, crostini di pane soffritti, formaggio parmigiano, succo di limone, uova, aglio e l’immancabile salsa Worcester.

Qual è il momento migliore per servire l’insalata?

Nemmeno gli antichi sono riusciti a fornire una risposta che sia universalmente condivisa. Per Ippocrate e Galeno, l’insalata doveva esser servita all’inizio del pasto per favorire la digestione. Altri invece, proprio per le sue proprietà rilassanti, la consigliavano come ultimo pasto della giornata addirittura prima ancora di andare a dormire.

Accenniamo inoltre alla Lactuga viscosa, famosa per le proprie proprietà sedative e utilizzata per fronteggiare l’insonnia. Si pensa inoltre che proprio per le sue caratteristiche sia stata utilizzata per essere somministrata ai feriti nella Seconda Guerra Mondiale.

Come non citare allora la Valeriana, appartenente alla famiglia delle Cicorie è una pianta erbacea che fa bene al fegato, ai reni, all’intestino ed ha inoltre un’azione calmante. Perfetta per essere consumata a cena.

Qual è stato il periodo storico migliore per l’insalata?

Il secolo migliore per il piatto è stato senza ombra di dubbio il Seicento, quando le insalate si sono arricchite di molti più ingredienti, come testimoniato da tanti ricettari che spiegavano come preparare gustose e “alternative” insalate. Robert May, Chef britannico, ha descritto nel suo “Accomplisht Cook” come preparare insalate gustose e dagli abbinamenti innovativi. Ci sono preparazioni in cui un’insalata ha addirittura diciotto ingredienti.

L’insalata a tavola in pausa pranzo. Tra le scelte “best”.

Nonostante ciò, è un piatto che stenta a decollare se messo a confronto con un primo o un secondo di carne o pesce. Nei ristoranti, la clientela preferisce esplorare pietanze che difficilmente può replicare nelle proprie cucine. E l’insalata, erroneamente, viene concepito come un piatto base, semplice.

Invece è necessaria un’estrema cura: non solo nella scelta della materia prima che deve essere sempre di qualità, ma anche e soprattutto nel bilanciamento dei sapori.

Trova invece ampio mercato se si tratta della cosiddetta “pausa pranzo”. In quel caso il lavoratore ha bisogno di nutrirsi con un piatto sano, gustoso e possibilmente leggero per evitare di appesantirsi e riprendere con la giusta produttività le attività lavorative pomeridiane.

Lattuga di vario tipo, frutta, verdure varie, frutta secca, condimenti come sale, olio, aceto o limone e salse varie sono quindi solo le basi da cui partire per creare o portare in tavola delle vere e proprie opere d’arte culinarie.

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