Romagna mia…la ricostruzione

Attualità

“Romagna mia…” cantano i bambini a squarciagola nella scuola per salutare Mattarella ed è fierezza, la musica del sangue rubata al sangue della terra, a testa alta, senza incertezza, per dare e darsi la volontà di una rinascita, qui, in questa terra amata e martoriata da un’alluvione inattesa, crudele, distruttiva. Sono bambini già adulti, già consapevoli di gridare al potere una richiesta di aiuto, di amore condiviso. Un gesto dagli agricoltori, un cesto miracolosamente salvato dall’alluvione, di insalata, aglio, ravanelli carciofi, asparagi per ringraziare l’attenzione e la sensibilità del Presidente, ma anche il desiderio di affrontare i problemi gravissimi e la determinazione di riaprire stabilimenti e aziende.

“Giorgia, fai in fretta”, gridavano i volontari lungo le strade al Premier. Volontari accorsi numerosissimi, sorridenti, spesso ancora adolescenti “Abbiamo salvato quattro famiglie con il nostro gommone”, spiegano alla TV locale alcuni. Niente retorica, ma il fare senza sosta della Protezione civile, dei pompieri arrivati da  tutta la regione, da studenti che si improvvisano spalatori, da famiglie che accolgono gli sfollati.

La memoria va all’alluvione del ’51, avevo otto anni quando il Po senza alcun rispetto, con rabbia aveva allagato anche il paese della Bassa emiliana dove vivevo. Le grida, gli alberi divelti, i tetti scoperchiati e il pianto sommesso di chi aveva perso tutto. C’è una lacrima nel ricordare…, ma il pianto non appartiene al carattere di questa terra sanguigna e forte. Oggi il Governo c’è. Meloni ha detto “Il tema della ricostruzione nelle zone dell’Emilia Romagna colpite dall’alluvione “è collegato al Pnrr e alla messa in sicurezza dei territori, perché il Pnrr offre importanti risorse per la messa in sicurezza dei territori ed è un tema che va affrontato con molto pragmatismo e lucidità, sul quale dobbiamo mettere la testa in maniera assolutamente responsabile”. “Bisogna rafforzare gli strumenti, soprattutto quelli che consentono di essere pronti qualora l’imprevisto dovesse manifestarsi. Con i primi due Consigli dei ministri abbiamo dato un segnale molto chiaro, immediatamente. Adesso si apre il tema della ricostruzione e delle risorse che saranno necessarie all’esito della ricognizione che il Governo e la Protezione civile stanno facendo con Regioni e Comuni interessati”.

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