Piazza Carbonari, Lega: sgomberato accampamento da Polizia, Granelli impari

Milano

 “Un sentito ringraziamento alle forze della Polizia di Stato e in particolare al Questore Petronzi e al Commissariato Garibaldi-Venezia diretto dal Vice-Questore De Simone per l’intervento di sgombero effettuato stamane (ieri ndr) in piazza Carbonari, in sostituzione alla Polizia Locale. L’Assessore Granelli dovrebbe prendere spunto su come si svolgono gli interventi”. Lo dichiarano Samuele Piscina, Consigliere comunale di Milano e Capogruppo Lega in Città metropolitana e Silvia Sardone, eurodeputata e commissario cittadino della Lega. “L’intervento non sarebbe spettato alle Forze dell’ordine, ma casomai alla Polizia Locale che ha anche il compito di contrastare il degrado in città. A fronte però dell’inerzia del Comune di fronte a un problema conclamato e a una situazione in costante peggioramento, ancora una volta la Polizia di Stato è dovuta intervenire in sostituzione alla Polizia Locale, dedicando un cospicuo numero di agenti a tale servizio straordinario”. “La situazione di degrado e insicurezza era causata da un vero e proprio accampamento abusivo di decine di immigrati, con tende e bivacchi in tutta l’area, occupate da persone sbandate e spesso sotto l’effetto di alcool. Proprio qualche settimana fa, in una delle tende si era consumata una violenza sessuale che ha fatto ancor più allarmare il quartiere, portando un centinaio di cittadini a protestare in strada”. “Ora che il Comune ha trovato la pappa pronta grazie alle Forze dell’Ordine, ci auguriamo che l’incompetente Assessore Granelli cambi metodo e non faccia più intervenire la Polizia Locale ogni 15 giorni facendo spostare per 10 minuti le persone solo per pulire il marciapiedi, come aveva comunicato in risposta all’interrogazione da noi presentata, ma impari come si svolgono gli interventi di ripristino della legalitá e del decoro”, concludono i 2 esponenti leghisti. “Speriamo che Granelli non faccia precipitare nuovamente la situazione, ma preveda uscite giornaliere dei Ghisa, indirizzando eventuali nuovi accampati in apposite strutture d’accoglienza”.

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