Questa mattina ho letto sul Corriere della Sera un articolo riguardo al costo degli affitti commerciali. Se da un lato i costi per le case sono aumentati in modo uniforme in tutta la città, quelli dei negozi subiscono variazioni in base all’attrattività di una zona. Succede però che anche vie molto centrali subiscano fenomeni di desertificazione commerciale impoverendo dal punto di vista attrattivo. Questo perché i cambiamenti nel commercio tradizionale hanno provocato la chiusura di molte piccole attività, impoverendo l’appeal di alcune vie. Ecco perché parliamo sempre del valore del commercio di vicinato, un valore che non è solo economico ma anche sociale e che spesso si trasforma anche in presidio per la sicurezza di chi vive in una determinata zona della città.
Qualche mese fa abbiamo realizzato un’indagine con Doxa proprio sulla città di Milano ed è emerso che l’85% dei cittadini è legato al proprio quartiere e che ritiene che migliorerà nei prossimi 3-5 anni. Un attaccamento che accomuna tutte le aree di Milano. L’89% consiglierebbe ad un’altra persona di venire ad abitare nel proprio quartiere. un legame ancora più forte e solito nella Gen Z.
Milano vive paradossi e contraddizioni del suo tempo, ma reagisce ai cambiamenti con una forte capacità di adattamento. Qualche anno fa il commercio tradizionale vedeva come una minaccia la diffusione dell’online e dell’ecommerce. Oggi, all’evoluzione della cultura del digitale, l’online è diventato uno strumento complementare per l’attività d’impresa che proprio durante il periodo della pandemia ha sostenuto e salvato molti negozi. Così come delivery che ha implementato le strategie di vendita.
Il costo degli immobili oggi è un tema rilevante perché potrebbe mettere a rischio la sopravvivenza del piccolo commercio, delle imprese storiche, delle aziende di famiglia. Se fuori da Milano o in quartieri più periferici spesso gli immobili sono di proprietà dell’imprenditore, in centro e in città sono in affitto rappresentando una voce di costo molto rilevante ed equivalente a quella del personale. Milano corre veloce, lo abbiamo toccato spesso con mano, ma dobbiamo lavorare per trovare soluzioni affinchè tutti possano correre alla stessa velocità, tutelando e dando gli strumenti per chi vuole essere parte di questa crescita e soprattutto a chi, in questi anni difficili ha tenuto duro e aiutato la città a rialzarsi.
Post di Marco Barbieri (Segretario Generale di Confcommercio Milano)
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