Al vertice a Cartagine sui migranti con il presidente Saied, Ursula von der Leyen annuncia che “l’Ue e la Tunisia hanno un ampio interesse nel bloccare la cinica attività dei trafficanti di migranti” e che “noi sosterremo la Tunisia con 100 milioni di euro” per la sorveglianza delle frontiere marittime e le attività Sar. Con la Tunisia, continua la leader Ue, “ci unisce molto più della posizione geografica, ci unisce la storia. E’ nel nostro interesse comune rafforzare le relazioni e investire nella stabilità e nella prosperità del Paese”. Meloni: “Soddisfatti, un passo avanti per il partenariato con l’Ue”.
Meloni: “Importante passo avanti”
Il premier italiano ha infatti dichiarato: “Siamo molto contenti di questa dichiarazione congiunta tra Ue e Tunisia. E’ un passo avanti per la costruzione di un vero partenariato con l’Ue per affrontare al meglio la crisi migratoria e il tema dello sviluppo da entrambi i lati del Mediterraneo”. E ha aggiunto: “Vogliamo arrivare al Consiglio europeo di fine giugno con un memorandum d’intesa già firmato tra Ue e Tunisia. Siamo pronti a organizzare una conferenza internazionale su migrazione e sviluppo della quale abbiamo parlato con il presidente Saied, che è un’ulteriore tappa di questo percorso”.
“Necessario fare accordo con l’Fmi”
E ancora, von der Leyen ha sottolineato che il percorso democratico della Tunisia è stato “lungo, a volte la strada è stata difficile, ma le difficoltà possono essere superate”. Mentre Meloni ha chiarito: “Questo lavoro è anche propedeutico al riuscire a fare passi avanti nell’importante accordo tra la Tunisia e il Fondo monetario internazionale”.
Von der Leyen: pronti a mobilitare 900 milioni
La presidente Ue ha assicurato: “Sosterremo la Tunisia dal punto di vista economico. L’Ue sta considerando un piano di assistenza macro-finanziaria non appena sarà trovato un accordo con l’Fmi, che è necessario. Siamo pronti a mobilitare oltre 900 milioni di euro. E, come passo immediato, un ulteriore sostegno al bilancio fino a 150 milioni”.
“Si possono superare le difficoltà”
“Con il presidente Saied c’è stata una buona discussione, l’incontro è un’importante pietra miliare” nelle relazioni con la Tunisia, ha detto von der Leyen, aggiungendo: “Il percorso democratico della Tunisia è stata una strada lunga, talvolta difficile, ma queste difficoltà si possono superare”.
Dai migranti all’energia, “obiettivo partenariato” nella dichiarazione congiunta
“Riteniamo che vi sia un enorme potenziale per generare benefici tangibili per l’Ue e la Tunisia”. E’ quanto prevede la dichiarazione congiunta Ue-Tunisia. “Il partenariato globale coprirebbe le seguenti aree: rafforzamento dei legami economici e commerciali; un partenariato energetico sostenibile e competitivo; migrazione; contatti interpersonali. L’Ue e la Tunisia condividono priorità strategiche e in tutti questi settori trarremo vantaggio da una collaborazione più stretta”.
Rutte: “Ok partenariato con rispetto diritti umani”
A Tunisi anche il premier olandese Mark Rutte, che nella dichiarazione congiunta finale spiega: “Concordo con la presidente che il rafforzamento del partenariato con la Tunisia deve essere fatto in pieno accordo con i diritti umani”. Sul tema migranti il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, aveva in precedenza sottolineato come si assista già a un “rallentamento delle partenze” sottolineando che “il viaggio del premier insieme alla presidente della Commissione europea dimostra la leadership italiana in Ue sui temi migratori e nei rapporti con i Paesi terzi. In Tunisia si decide la vera sfida dell’Ue: la cooperazione allo sviluppo con i Paesi africani da cui originano e transitano i flussi”.
Aiuti economici e le riforme chieste dal Fmi “devono andare di pari passo. È importante che nessuno abbia nei confronti di Tunisi un atteggiamento pregiudiziale e pedagogico”, afferma Piantedosi a Il Messaggero. Alla domanda se il prestito Ue da 900 milioni vada erogato senza attendere il Fmi, il ministro risponde: “Certo, il nostro auspicio è che l’Ue si muova subito. Lo stallo è un rischio, c’è bisogno di ammorbidire i toni da tutte le parti. La Tunisia deve sentire la voce amica, non ostile, dell’Europa e delle istituzioni internazionali”. Rispetto ai trasferimenti dei migranti, aveva aggiunto il titolare del Viminale, “la Tunisia è già considerata un Paese terzo sicuro da provvedimenti e atti ufficiali italiani” e alla domanda su quali altri Paesi siano in grado di ricevere in sicurezza i migranti respinti dall’Europa, aveva risposto: “La Farnesina ha già una lista formale di Stati terzi definiti sicuri. Sia in Africa, penso al Senegal, così come nei Balcani”. (fonte Tgcom24)
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