Tajani: separeremo le carriere tra giudici e Pm, era il sogno di Berlusconi

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 Il governo Meloni non andrà alla guerra con la magistratura. Lo dice il vicepremier e ministro degli Esteri di Forza Italia Antonio Tajani, che in un’intervista al Messaggero in edicola oggi afferma di trovare “singolari” alcune vicende giudiziare come l’imputazione coatta del sottosegretario Andrea Delmastro. Tajani promette anche di accelerare sulla riforma della giustizia e sulla separazione delle carriere tra giudici e pm, “era il sogno di Silvio”, afferma.  Il ministro afferma di non vedere “alcun attacco contro i magistrati. Andremo avanti con la riforma della Giustizia che è un preciso impegno preso di fronte agli elettori” e “nessuno cerca vendette contro i magistrati”. Riguardo l’imputazione coatta di Delmastro, “il Gup – osserva Tajani – non può diventare un nuovo Pm. Anche per questo come Forza Italia e come governo andremo avanti sulla riforma della separazione delle carriere che è uno dei pilastri storici del nostro programma fin dal 1994 ed era un sogno irrealizzato di Berlusconi”.  Per Tajani non c’è motivo per l’accensione di uno scontro. “E’ assurdo pensare a una riforma contro i magistrati. Semmplicemente bisogna ristabilire un principio costituzionale: deve essere un giudice terzo a decidere se sei innocente o colpevolel. E’ impensabile che due magistrati che magari sono stati pm assieme si facciano carico dell’accusa e del giudizio”. Riguardo l’inchiesta che riguarda il ministro Santanchè, Tajani spiega che non verranno chieste le sue dimissioni: “Fanno fede le parole del ministro e per noi il caso è chiuso. E’ una questione di principio: siamo garantisti, non si è colpevoli fino al terzo grado di giudizio”. Alla domanda se ritiene che Meloni possa finire nel mirino dei magistrati, Tajani replica: “Mi auguro di no. Certo le vicende giudiziarie di questi giorni, l’imputazione coatta di Delmastro, mi lasciano perplesso. Ripeto, noi non cerchiamo lo scontro con i magistrati, continuiamo invece a lavorare per una riforma per i cittadini, che garantisca il rispetto dei rispettivi ruoli costituzionali”.

Anche il leader di Noi Moderati Maurizio Lupi ha commentato “La riforma della giustizia è una priorità, chi si oppone non ha a cuore gli interessi del paese reale. È il momento di mettere da parte le polemiche strumentali e confrontarsi nel merito. Nell’interesse delle istituzioni si deve fare di tutto per evitare che la giustizia venga usata come strumento di lotta politica.”

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