l timelapse di CityLife verrà terminato con la conclusione della costruzione di “City Wave” l’ultimo grattacielo che ancora manca, per andare a realizzare il più lungo timelapse di costruzione e modifica del paesaggio urbano mai prodotto in Italia e probabilmente, nel mondo.
CityLife in timelapse. Quattordici anni di riprese che, giorno dopo giorno, hanno testimoniato la costruzione di uno dei progetti di riqualificazione urbana più grande d’Europa che ha trasformato la storica zona fieristica in uno dei quartieri più iconici della città di Milano. Modernità, sostenibilità e una nuova idea dell’abitare il centro urbano sono i concetti-guida di questo progetto. Le case di design sono circondate dal secondo spazio verde più grande di Milano e dalla più vasta area pedonale della città, in cui, tra aree dedicate ai bambini e allo sport, è possibile ammirare anche le installazioni di arte contemporanea del progetto ArtLine. Alberto Fanelli nasce a Milano nel 1965 e fra i suoi lavori più interessanti possiamo annoverare i progetti fotografici in stereoscopia (presentati in varie mostre in Italia e all’estero, approdati al National Museum di Singapore in una mostra personale di un mese) e i timelapse di lunghissimo periodo dove, grazie ad una particolare metodologia di ripresa e di successiva lavorazione, realizza sequenze di grande impatto visivo e artistico.
“Il risultato che volevo ottenere è quello di avere un video dove vengono ripresi anni e anni di trasformazione del territorio, che però sembrasse girato in dieci minuti. Il montaggio che andiamo a proporre per questa data celebrativa ha una musica ispirata a “Topolino apprendista stregone” dal film Fantasia (Disney 1940, musica. L’apprenti sorcier di Paul Dukas). Il riferimento è una scherzosa sottolineatura di quanto le opere umane, per quanto complesse, imponenti e maestose, alla fine sono pur sempre piccoli elementi, realizzati da buffi bipedi, incastonati nella potenza della natura, che nel video si manifesta attraverso il mutare delle stagioni e nella crescita inesorabile degli alberi. Da notare che nel video, ogni volta che si vedono gli alberi “pulsare”, significa che è passato un anno.” dichiara Alberto Fanelli. Il fine ultimo era quello di avere varie “fotografie di architettura in movimento nel tempo”. Questo tipo di approccio è stato deciso a monte del progetto, in quanto una volta posizionata la macchina fotografica non puoi più modificare l’inquadratura. Per ogni singola veduta (nel video proposto abbiamo 8 diversi punti di ripresa) c’è stato quindi un lavoro preliminare di progettazione visuale, basato su ciò che doveva ancora venire. Utilizzando immaginazione, proiezioni al computer, software 3D, fotografie eseguite sui vari plastici che Citylife ha messo a disposizione, sono state definite in anticipo le vedute che oggi si possono ammirare in questo timelapse.
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