Immaginatevi la scena: Commissione Sport congiunta Municipi 7 e 8. Siamo al tramonto successivo all’addio a Milano dell’Inter. E si parla di Sport. Ecco, a questo allegro consesso decide di partecipare l’Assessore Riva, referente
dello Sport per il Comune. E una domanda si alza dal fondo: ma le Associazioni Sportive Dilettantistiche (ASD)?
Partiamo dall’inizio, Consigliere Turato (FdI, Municipio 8), che problema c’è con le ASD?
Il Comune sta facendo cassa sullo Sport. Come su molte altre cose, naturalmente, ma qui siamo all’apice dell’assurdo. Una premessa: le ASD hanno un ruolo sociale molto importante, consentendo l’accesso allo sport di base, con tutti i vantaggi connessi in termini di salute, socialità e integrazione correlati, alle famiglie meno abbienti. Da sempre, infatti i costi sono molto contenuti. Ecco, questi costi contenuti sono determinati dalla generosità di dirigenti e volontari, ma anche da affitti contenuti per le strutture del Comune. Il Comune, molto coerentemente, ha deciso che gli affitti erano troppo bassi.
E di quanto li hanno aumentati? 10%? 20%?
Li hanno quasi RADDOPPIATI, un aumento dell’80%. Tanto per essere sicuri che i bambini delle periferie siano tagliati fuori anche da questo. Io lo ritengo scandaloso e mi sono attivato sia in Municipio che, attraverso il capogruppo di Fratelli d’Italia in Comune, a Palazzo Marino. Al momento è previsto un fondo a cui qualcuno potrà attingere. Ma la decisione pare presa ed essere irreversibile. Così ne ho chiesto conto all’Assessore Riva.
Come l’ha presa?
Molto male, mi ha accusato di far parte di un partito che urla. Sarà. Ma quando mi dicono che migliaia di giovani rischiano di non poter più fare sport perché il Comune ha altre priorità, come le piste ciclabili e l’urbanistica tattica, oltre a mille altre inutili iniziative io sì che urlo. Urlo, prima che come politico, da padre. Urlo, prima che da politico, da cittadino. E se non mi ascoltano, urlo più forte. Anche perché sai cos’è la cosa divertente?
Cosa?
Dopo decenni a parlare di integrazione, di crogiolo culturale e di tutti gli altri luoghi comuni della Sinistra, adesso mettiamo a rischio la partecipazione ai corsi di sport proprio di quei ragazzi, di seconda generazione, che qui potrebbero effettivamente integrarsi. Ma alla Giunta come le periferie, anche l’integrazione interessa solo a parole e quando costa zero. Altrimenti si scarica tutto sui cittadini. Ne vuoi un’altra prova?
Dicci
Ho proposto che, nell’assegnazione dei fondi e degli spazi si procedesse anche con un criterio di storicità. Il motivo è semplice e intuibile: se ci sono poche risorse, meglio spenderle con prudenza. Dandole, ad esempio, a chi fa questo servizio alla comunità da decenni. Ma secondo l’Assessore Riva questo sarebbe incostituzionale. Io dico che questo toglie la discrezione, e dunque il potere, alla Giunta. Altro che Costituzione, qui si sta cercando di fare il deserto e chiamarlo periferia.
Un’ultima riflessione sullo Sport a Milano?
Purtroppo, quando l’obiettivo è il profitto, l’agonismo sano e costruttivo ne soffre. Lo vediamo negli sport come il Calcio, lo vediamo con questa politica di tasse sui poveri. Santo Cielo, sembra il Principe Giovanni di Robin Hood. Solo che noi non abbiamo alcun Re Riccardo da aspettare per salvarci…
Laureato in legge col massimo dei voti, ha iniziato due anni fa la carriera di startupper, con la casa editrice digitale Leo Libri. Attualmente è Presidente di Leotech srls, che ha contribuito a fondare. Si occupa di internazionalizzazione di imprese, marketing e comunicazione,