Sarkozy, rivela: “Perché con Merkel abbiamo fatto dimettere Berlusconi” Risponde Rotondi

Attualità

E’ noto a tutti che la politica può diventare compromesso, ipocrisia, egoismo al limite della tolleranza: una “cosa sporca” che decide l’andamento della politica stessa, a prescindere…

Il golpe del 2011 che cacciò Berlusconi è descritto dallo stesso Sarkpzy nel suo libro. Ne dà la trasposizione Libero, con le puntualizzazioni di Rotondi

“Le parole di Nicolas Sarkozy sulla caduta dell’ex premier, Silvio Berlusconi, nel 2011, hanno scatenato un vero e proprio terremoto politico. Di fatto l’ex inquilino dell’Eliseo non ha usato giri di parole e ha affermato: “Ci fu tra di noi un momento di grande tensione, quando ho dovuto spiegargli che il problema dell’Italia era lui! Angela e io eravamo convinti che era diventato il premio per il rischio che il Paese doveva pagare ai sottoscrittori dei titoli del Tesoro. Pensavamo sinceramente che la situazione sarebbe stata meno drammatica senza di lui e il suo atteggiamento patetico…L’ora era grave. Abbiamo dovuto sacrificare Papandreu (all’epoca premier greco) e Berlusconi per tentare di contenere lo tsunami…I mercati hanno capito che noi auspicavamo le dimissioni di Berlusconi. È stato crudele, ma necessario”.

Insomma arriva la prova regina del golpe proprio tra le pagine de “Il tempo delle battaglie”, il nuovo libro di Sarkozy. Ma a Sarkò risponde Gianfranco  Rotondi, all’epoca ministro per l’attuazione del programma. Su Facebook scrive: “Nelle memorie di Sarkozy arriva la certificazione della interferenza di altri Paesi europei nello svolgimento della politica italiana. Sarkozy in questo caso é reo confesso, di circostanze che ben conoscevamo. L’ex Presidente francese trascura solo di confessare uno dei principali motivi dell’attacco a Berlusconi e al suo Governo”.


Poi svela un retroscena: “In quel periodo -ricostruisce- il nostro Governo varò un decreto cosiddetto ’salvabanche, che in realtà salvava i risparmiatori in caso di default delle banche italiane. Il Governo inglese chiese riservatamente che il nostro decreto fosse emanato dopo uno analogo del Governo britannico, per un fatto di prestigio. E così fu. Germania e Francia venivano costrette ad analoga azione, ma erano consapevoli del fatto che Berlusconi non rischiava nulla, perché il sistema bancario italiano era abbastanza sano, mentre ad esempio quello tedesco presentava inquietanti criticità. Da quel momento Merkel e Sarkozy divennero delle belve con Berlusconi. Se vogliamo ricostruire quegli anni, possiamo farlo, ma in modo completo”.

 

Libero

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