La Corte d’Appello di Milano mette ancora alla prova un innocente

Milano

È incredibile e inaccettabile! L’oste Mario Cattaneo, 73 anni, che ha difeso la sua trattoria e la sua vita da un ladro romeno 32enne, Petre Ungureanu, sei anni fa, è ancora trascinato nel fango della burocrazia giudiziaria. Dopo essere stato assolto in primo grado, ora la Corte d’Appello di Milano, in un gesto di totale mancanza di rispetto per un anziano che ha già sofferto abbastanza, ha deciso di riaprire le indagini e richiedere una nuova perizia balistica.

Cattaneo, esausto e sfinito da questo interminabile incubo giudiziario, ha dichiarato: “Sono stanco, è un calvario. Mi stavo solo difendendo quella notte”. E chi potrebbe biasimarlo? Ogni giorno si alza con il peso di quella notte sulle spalle, un peso che nessuno dovrebbe mai portare. E ora, dopo sei anni, la Corte d’Appello di Milano decide di prolungare ulteriormente la sua sofferenza.

Sei anni fa, Cattaneo ha affrontato dei criminali che stavano rubando nel suo locale. Ha difeso ciò che era suo e ora viene punito per questo. Le prove sono chiare: sia la perizia balistica del Ris di Parma che quella difensiva di Cattaneo hanno confermato che lo sparo era involontario. Eppure, la Corte d’Appello di Milano ha deciso di ignorare queste evidenze e di mettere ancora una volta alla prova un uomo che ha già dato tutto.

È una vergogna! Mario Cattaneo merita giustizia, rispetto e la pace che gli è stata negata per troppo tempo.
Difficile comprendere l’incoerente e incomprensibile  decisione da parte della Corte d’Appello di Milano che dovrebbe  fare ammenda per il dolore che sta causando a un innocente.

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