“Manca in Italia un piano per la casa che risponda ai nuovi modelli familiari e sociali, che sia in grado di intervenire ai vari livelli con soluzioni adeguate alle esigenze – afferma la presidente di Assimpredil Ance – con le regole attuali, risalenti al dopoguerra, è impossibile e per questo è necessaria una nuova legge urbanistica nazionale che permetta a livello territoriale nuove politiche di sviluppo urbano, di rigenerazione e abitative. L’accessibilità al bene casa è un indicatore di benessere di un sistema locale, è una infrastruttura sociale indispensabile per trattenere i giovani e le famiglie, è linfa vitale per non far morire le città. Una soluzione è possibile ma serve la volontà di lavorare insieme in modo armonioso: esperienze positive ci sono, basterebbe fermarsi e capire che solo dalle sinergie possono nascere risposte concrete e sostenibili socialmente, ambientalmente ed economicamente”.
“Parlare di edilizia sostenibile per il settore – prosegue De Albertis – vuol dire parlare di innovazione e noi imprese sappiamo bene che non basta importare in azienda qualche competenza o comunicare green ma bisogna cambiare pelle a tutta l’impresa: dagli acquisti alla gestione della commessa in cantiere”.
Ma per traghettare una filiera così articolata anche il quadro normativo è fondamentale: è impossibile rigenerare il patrimonio immobiliare esistente con leggi concepite in un periodo di espansione immobiliare decisamente inadatte oggi a favorire il recupero del patrimonio costruito; è impossibile assumere e formare competenze stabili se l’orizzonte temporale è troppo corto e continua a cambiare; è impossibile costruire casa sociale se i limiti pubblici sono incompatibili con la fattibilità dei piani finanziari”.
“La direttiva green è in arrivo e non possiamo comprimerne le potenzialità di sviluppo sostenibile del mercato immobiliare – ha detto De Albertis -. La leva fiscale è imprescindibile per sostenere i cittadini che decideranno di investire per la rigenerazione del loro patrimonio: la casa è ancora il primo e più importante investimento degli Italiani, ma è anche il primo valore delle famiglie.
È necessario un modello di incentivi fiscali efficaci e sostenibili con un orizzonte temporale lungo, con una dose di risorse pubbliche sufficiente a sostenere i cittadini che non hanno capacità di spesa.
Il nuovo codice degli appalti ha posto le basi per un epocale cambio di paradigma, che è stato definito – con un ‘espressione un po’ immaginifica – come passaggio da un codice guardiano a un codice volano.
Davanti ad un simile e condivisibile ribaltamento di prospettiva, il nostro obiettivo – sostiene la presidente di Assimpredil Ance – deve essere quello di far sì che questi principi non vengano considerati come mere enunciazioni teoriche. Dobbiamo impegnarci perché non rimangano delle belle frasi sulla carta, ma divengano delle reali e concrete linee guida per tutti noi che saremo chiamati ad operare. Devono tradursi in cantieri e in opere di cui la cittadinanza ha bisogno. Ma perché questo possa realizzarsi occorre dare attuazione anche al principio di equilibrio contrattuale. Bisogna, quindi, rinnovare anche per il 2024 le misure straordinarie già adottate per il caro materiali negli anni passati.
Soprattutto, bisogna varare il decreto attuativo del Codice che rende operativo un meccanismo di revisione prezzi dinamico, automatico e immediato e che superi la logica fino ad ora seguita che, come sistema associativo, abbiamo contestato.
Abbiamo davanti una delle sfide più grandi per il futuro del Paese con il PNRR – conclude De Albertis – che tocca le riforme attese ma che al fondo ci chiede di guardare al Paese che lasceremo alle prossime generazioni, ai nostri figli. Gli investimenti programmati serviranno per avviare un percorso di risanamento, di ricucitura del territorio per renderlo resiliente ai cambiamenti climatici, alle calamità che sono ormai fatti quotidiani. Auspichiamo che cresca la consapevolezza nella società civile e in chi ci governa dell’importanza del mercato pubblico come leva per incidere su Pil e occupazione e come volano per trainare la crescita economica del nostro Paese”.
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