Il Museo Storia Naturale di Milano presenta la mostra “Nel vento della poesia. La Natura nei libri e nelle opere di Alberto Casiraghy”. L’esposizione sarà aperta al pubblico fino al 12 novembre.
Alberto Casiraghy (Osnago, 1952) è un artista del libro, tra i più bravi e originali stampatori italiani e internazionali. A renderlo celebre ben oltre la cerchia dei bibliofili, gli undicimila “librini” delle edizioni Pulcinoelefante, che fanno parte delle collezioni di Casa Museo Boschi Di Stefano. Pubblicati in quarantun anni di attività, di cui più di mille con la poetessa Alda Merini, i Pulcinoelefante sono libri d’artista realizzati con il contributo di centinaia di persone, tra cui scrittori e artisti. Alla sua notorietà hanno contribuito anche le decine di mostre realizzate in Italia e all’estero. Il progetto espositivo al Museo di Storia Naturale è una rilettura inedita delle edizioni Pulcinoelefante attraverso la lente della Natura, e la presentazione del nucleo centrale del lavoro di Casiraghy, che gioca il ruolo di tipografo, autore, artista e editore all’insegna di una visione del mondo legata agli elementi naturali, alle stagioni, agli “amici animali”, alle necessità e ai nutrimenti primordiali – la fame e la sete, il pane e l’acqua – e ai sentimenti più profondi dell’uomo – l’amore e la libertà– affrontati senza retorica.
Quando Casiraghy si esprime come autore con aforismi e brevi versi ed interviene come artista, l’adesione alla natura è totale. Il suo panteismo è la chiave per comprendere tutto il suo lavoro, un moderno e laico Cantico delle creature. Gli aforismi, essenziali e spesso spiazzanti, sono accompagnati da grafiche e collage fantasiosi in un libero e sempre sorprendente rapporto tra testo e immagine, confezionato nell’inconfondibile formato dei “pulcini”, suggestivi fin dalla copertina. Una sezione della mostra è dedicata alle “affinità elettive” di Casiraghy, ossia a pensieri e aforismi di autori del passato e contemporanei condivisi da Alberto e da lui accompagnati da un’opera. Spiccano Alda Merini in compagnia di Pitagora, Gustave Flaubert, Marcel Proust, Cioran, Sebastiano Vassalli. Vale anche il caso complementare: una manciata di artisti della “scuderia” di Osnago che bene si rapportano ai suoi testi: Luciano Ragozzino, Luigi Mariani, Alberto Rebori.
Altra significativa novità dell’esposizione è la presenza – per la prima volta – di un corpus organico di opere uniche di formato più grande, vere opere d’arte realizzate nei tempi della pandemia e dell’isolamento forzato. La mostra, che nel suo complesso presenta oltre cento pezzi suddivisi tra “librini” e opere originali esposte nelle stesse teche, è divisa in sei sezioni: La Natura; Gli “amici animali”; Le affinità elettive; La tipografia e i libri; Altre opere; I cimeli. Nella sezione che documenta l’attività tipografica e editoriale di Casiraghy sono presenti volumi, fotografie, cartoline, caratteri tipografici, cliché e matrici xilografiche. In quella dedicata ai cimeli trovano posto curiosi e bizzarri regali di Alda Merini, maschere africane, carte e oggetti i più disparati, una sorta di Wunderkammer in sintonia con il luogo. Per chiudere, una cascata di “pulcini” volteggia nel centro della sala a simboleggiare lo spirito lieve e libero del protagonista.
NOTE SULL’ARTISTA
Alberto Casiraghy è un poeta-artista e un artista-poeta (è difficile dire se prevalga l’autore di folgoranti aforismi e poesie o l’artista surreal-dadaista), che ha fatto del libro il suo strumento d’elezione e che può considerarsi come l’erede di Bruno Munari. Grandissimo e impossibile da replicare per qualunque altro stampatore al mondo è il numero degli scrittori e degli artisti coinvolti nei suoi progetti: tra gli altri, Enrico Baj, Maurizio Cattelan, Guido Ceronetti, Gillo Dorfles, Emilio Isgrò, Franco Loi, Giorgio Manganelli, Gualtiero Marchesi, Bruno Munari, Fernanda Pivano, Giuseppe Pontiggia, Arturo Schwarz, Ettore Sottsass, Tonino Guerra, Sebastiano Vassalli, fino a Andy Warhol e i poeti della beat generation. Su tutti spicca il rapporto privilegiato con Alda Merini, che nell’arco di diciotto anni ha prodotto ben 1.189 titoli. I suoi volumetti di otto pagine sono delle vere e proprie opere d’arte, con un breve e incisivo testo (un aforisma, una riflessione, una poesia – lui stesso ne è ottimo autore), cui segue una grafica o un’opera originale (molte sono di sua creazione) o addirittura oggetti incorporati. Il fondatore delle edizioni Pulcinoelefante è anche liutaio e violinista per diletto.
Laurea Magistrale in Lettere Moderne. Master in Relazioni Pubbliche.
Diploma ISMEO (lingua e cultura araba). Giornalista. Responsabile rapporti Media relations e con Enti ed Istituzioni presso Vox Idee (agenzia comunicazione integrata) Milano.