Diciassette attivisti aderenti alla campagna Fondo Riparazione, promossa da Ultima Generazione, hanno bloccato il traffico come azione di disobbedienza civile a Milano. La protesta si è svolta tra le 8:46 e le 9:20 del mattino, tra viale Ludovico Scarampo e viale Eginardo. Gli attivisti, che si auto-definiscono “cittadine e cittadini”, hanno bloccato la circolazione delle auto, srotolando uno striscione arancione con la scritta Fondo Riparazione. Durante l’azione ci sono state reazioni violente da parte di alcuni automobilisti: alcuni sono avanzati addosso alle persone con l’auto, altri hanno minacciato e insultato, altri ancora hanno sferrato calci e spinte spostando di peso le persone. Il blocco è stato tolto con l’arrivo massivo le forze dell’ordine, che hanno sgomberato le carreggiate. Alcuni degli attivisti sono stati portati a bordo strada mentre facevano resistenza passiva, alcuni di loro sono stati perquisiti. Infine le forze dell’ordine li hanno portati alla Questura di Milano. La protesta è stata messa in atto in vista della COP28 a Dubai negli Emirati Arabi Uniti. Mancano 44 giorni e per gli ambientalisti è già un fallimento perchè gli Emirati producono attualmente più di 3 milioni di barili di greggio al giorno, il terzo produttore più prolifico dell’Opec. Il presidente designato, Sultan Al Jaber (presidente dell’agenzia petrolifera nazionale), ha recentemente dichiarato: “È fantasia abbandonare frettolosamente la struttura energetica esistente per perseguire gli obiettivi climatici. Non possiamo scollegare il sistema energetico di oggi prima di costruire il nuovo sistema di domani. Semplicemente non è pratico né possibile”.
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