Che valore ha la libertà? Qual è il prezzo che paghiamo per essa? Nel corso della lunga e un po’ miserabile storia dell’umanità la libertà non è sempre stata considerata qualcosa di dovuto, un dono connaturato col solo fatto di nascere. Tuttora, chi nasce in certe zone del mondo non conosce, e in molti casi non vuole conoscere, la libertà. Libertà di parola. Libertà di pensiero. Di culto. Di poter scegliere chi amare e di non andare a morire per assecondare la volontà di qualche tiranno.
Oggi, per consegnare un valore a queste conquiste nient’affatto scontate, siamo chiamati a scegliere. Scegliere se stare dalla parte di chi ci assomiglia, per quanto possa sembrarci duro e spietato, o affiancare chi, nel sostrato stesso del suo essere, nega e rifiuta quelle libertà che a noi paiono ovvie caratteristiche della vita civile.—Hamas, che non è solo un’organizzazione terroristica come qualcuno si ostina a credere, ma una vera e propria forza politica, prevede, nel suo statuto costitutivo, di uccidere gli ebrei ovunque essi si trovino (Nicola Porro)=
Ma anche ieri gli amici dei terroristi di Hamas hanno sfilato per le vie di Milano. Per il secondo sabato consecutivo i sostenitori della causa palestinese si sono radunati in piazza Duca d’Aosta, davanti alla stazione Centrale, da dove è partita la manifestazione organizzata dal movimento Giovani palestinesi. Tra gli slogan scanditi dal palco provvisorio ‘Palestina libera’ e ‘Israele criminale’. In piazza anche bandiere di Rifondazione Comunista, Unione Popolare e Potere al Popolo e tra i manifestanti sono risuonate anche le note di ‘Bella ciao’. Un lungo striscione con i colori della bandiera palestinese è stato srotolato davanti alla stazione. Il percorso della manifestazione ha previsto il passaggio da via Vitruvio, via Settembrini, viale Doria, piazzale Loreto, via Padova, via Agordat per poi terminare al Parco Martiri della Libertà Iracheni vittime del Terrorismo.