Buongiorno agli sportivi di Milano Post, prosegue il campionato con 5 partite disputate ieri, tra cui una “classicissima” come Milan-Juventus.
Partita del buon appetito alle 12,30, tra Roma e Monza, ma a saziarsi nel finale convulso è soltanto la Roma, mentre il boccone amaro e indigesto, anche perché certamente immeritato, è per il Monza di Palladino rimasto in 10 per quasi un’ora a causa dell’espulsione di D’Ambrosio (doppia ammonizione su un fallo che, probabilmente, non meritava nemmeno il cartellino). E se serviva un guizzo alla Roma per sbloccare una partita delicatissima, nervosa e mal giocata contro un’avversaria credibile come il Monza, lo ha trovato El Shaarawy, che al 90′ con un destro potente e rabbioso abbatte il muro brianzolo consegnando il terzo successo di fila ai giallorossi, spingendo la squadra in classifica e alzando il morale in vista del super match di San Siro contro l’Inter del prossimo turno. Un appuntamento al quale mancherà Mourinho, espulso nei minuti di recupero del secondo tempo per aver zittito a più riprese Palladino e il suo staff in preda a un visibile nervosismo. La Lupa sembra essersi messa definitivamente sul binario giusto dopo un avvio di stagione da incubo, ma una menzione speciale la meritano i brianzoli che, in inferiorità numerica per oltre un tempo dopo l’espulsione di D’Ambrosio nel primo tempo, hanno lottato fino alla fine rischiando anche di vincere la partita. Il verdetto del campo è però inequivocabile: la Roma c’è, anche in una giornata che sembrava ancora una volta deludente, ma non ci sarà Mourinho (espulso a fine partita per atteggiamento irriguardoso nei confronti del direttore di gara) per il prossimo importante impegno di domenica prossima contro l’Inter, a S.Siro. Maligno pensiero: il Mou avrà mica voluto schivare intenzionalmente l’imbarazzo per il programmato concerto di fischi verso Lukaku?
Bologna-Frosinone al Dall’Ara si risolve (2-1) a favore dei rossoblu di Thiago Motta. La squadra di casa colpisce due volte in pochi minuti nel primo tempo e sembra poter controllare agevolmente, ma quella di Di Francesco accorcia nella ripresa con un rigore di Soulé, senza completare però la rimonta. Espulso nel recupero Mazzitelli. Ottavo risultato utile di fila per i rossoblù.
A Salerno invece nulla di fatto tra Salernitana e Cagliari fino al minuto 79, quando Jankto porta palla sulla trequarti e serve in area di rigore Luvumbo, che davanti a Costil non sbaglia, e porta in vantaggio la squadra sarda. Vantaggio che si rivela illusorio, meno di 7 minuti perché la Salernitana la riprenda con Dia, che riceve in area su servizio di Ikwuemesi, controllo e tiro rasoterra che si infila all’angolino, 1-1. Ma la partita si infiamma proprio in questo finale e offre un epilogo pirotecnico. Due minuti dopo il pareggio dei granata, nuovo vantaggio del Cagliari, Shomurodov crossa al centro per Viola che tutto solo deposita in rete di testa da due passi. Che amnesia della Salernitana! E non è ancora finita…: al 3′ di un extratime che si prolungherà fino al 101° minuto, un tocco di mano involontario di Viola viene dapprima ignorato, ma la revisione VAR ha spinto Chiffi a indicare il dischetto. Batte Dia ed è il pareggio (2-2) definitivo di un finale per cuori forti, ma sostanzialmente giusto.
I nerazzurri dell’Atalanta si sbarazzano del Genoa con una rete di Lookman, convalidata con l’on field review, prima del 2-0 allo scadere di Ederson. L’episodio che cambia la partita è al 68′: l’attaccante segna da terra, la rete viene annullata per presunto tocco con il braccio che però non c’è e dunque viene cambiata la decisione del campo. Un gol che risolve una partita complicata per la Dea: primo tempo equilibrato, secondo ricco di occasioni soprattutto per i nerazzurri, con Leali particolarmente ispirato tra i pali. Nel recupero Carnesecchi salva l’1-1 su Puscas, sulla ripartenza Ederson chiude il match su assist di Pasalic. Gasperini batte l’allievo Gilardino e torna al successo dopo un punto nelle ultime due partite: l’Atalanta torna al sesto posto, a -1 dal Napoli.
A concludere la domenica, come detto, il big match tra Milan e Juventus che si è confermato secondo tradizione un po’ convulso, destinato come sempre a far discutere. Un solo gol, tra l’altro di un ex come Locatelli, condanna il Milan quando mancava meno di mezz’ora al 90′, ma quei 30 minuti + 6 di recupero sono valsi soltanto un sovraccarico di energie spese a vuoto, per un Milan ridotto in 10 dal 40′ del primo tempo dall’espulsione di Thiaw, colpevole di aver steso Kean in area. E’ stato allora, infatti, che si materializzava una partita in salita per i rossoneri, peraltro penalizzati da una tattica poco adatta a rompere le fitte maglie della difesa bianconera, nonostante vadano considerati alcuni spunti personali vicini al gol di Giroud e di Leao, spesso imprendibile per l’avversario diretto Gatti. Decisiva quindi la rete di Locatelli (tiro deviato da Krunic) nella ripresa, dopo che il Milan era rimasto in inferiorità numerica. Colpaccio della squadra di Allegri, capace di difendere nel primo tempo, di sfruttare la superiorità numerica, di colpire con Locatelli, di resistere, sfiorando anche in due circostanze il raddoppio. Un successo che porta la Juventus a meno 1 dal Milan e a meno 2 dall’Inter. Inconcludente e spesso scollegata la squadra di Pioli, con cambi non troppo comprensibili e una gestione risorse difficile in vista degli impegni con PSG e Napoli.
La giornata 9 si concluderà oggi in serata, con Udinese-Lecce (18.30) e Fiorentina-Empoli(20.45). Prossimo turno (10) venerdi 27 ottobre con un anticipo, Genoa-Salernitana, ma prima tornano in settimana le coppe europee con gli impegni già determinanti per Inter, Milan, Lazio e Napoli.
Buon lunedì a tutti.