Buon lunedì ai lettori, conclusa ieri anche la giornata n.12, che ha continuato a riservare sorprese e mezzi passi falsi nei quartieri alti della classifica. Dopo il Milan, scampato alla sconfitta grazie ad una decisione arbitrale che susciterà non poche polemiche, anche il Napoli va nel pallone a riesce a fare peggio dei rossoneri. Pomeriggio da incubo infatti, per gli azzurri di Garcia, che al Maradona perdono 1-0 contro l’Empoli sprecando così la chance di superare il Milan in classifica e prendersi il terzo posto solitario in classifica. Dopo un primo tempo opaco, gli azzurri si accendono nella ripresa grazie soprattutto ai guizzi di Kvaratskhelia (inizialmente in panchina) ma trovano sulla loro strada un Berisha insuperabile. La formazione di Andreazzoli, che gioca una partita con coraggio e personalità, colpisce al 91′ con un gran gol di Kovalenko che sorprende Gollini (al posto di Meret, infortunatosi durante il riscaldamento). Per il Napoli si tratta della terza sconfitta casalinga in campionato dopo quelle contro Lazio e Fiorentina, l’Empoli festeggia invece il secondo successo esterno della stagione. E la panchina di Garcia torna a traballare paurosamente. Al triplice fischio finale di Prontera, sul tecnico francese piovono fischi.
Nel primo pomeriggio, in campo Udinese-Atalanta e Fiorentina-Bologna, seguite dal derby romano.
Al Friuli, inizio a spron battuto dell’Atalanta che mette pressione agli avversari per una decina di minuti, poi l’Udinese sembra scuotersi e alla mezz’ora ha l’occasione d’oro dal dischetto: Ferreira si getta nello spazio, lanciato alla perfezione da Walace, e Carnesecchi lo stende, penalty netto! Ma il portiere monzese, completamente spiazzato, vede il destro dal dischetto di Success sbattere contro la base del palo, chance alle ortiche. Il pomeriggio era trascorso praticamente a senso unico: più freschi e brillanti i friulani, stanchi e con poche idee i bergamaschi, poi Walace trovava il gol decisivo per il vantaggio friulano a pochi secondi dall’intervallo, grazie anche a una deviazione di Djimsiti. E alla fine arriva Ederson, perché a Udine l’Atalanta trova il gol dell’1-1 al secondo minuto di recupero, quando ormai ogni speranza sembrava essere andata perduta. Parate di Silvestri? Nemmeno una. Occasioni vere per l’Atalanta? Giusto una, con Lookman nel secondo tempo, dati che descrivono l’andamento della partita. E Gasperini, che nel finale si sfogava: “Una giocata, non riusciamo a fare una giocata”. Fino al provvidenziale colpo di testa al veleno di Ederson, poi testa alla prossima dopo un po’ di riposo, grazie alle nazionali.
La Fiorentina risorge e ottiene una vittoria di spessore al Franchi contro il lanciatissimo Bologna di Thiago Motta. Una bellissima partita, vibrante e ricca di emozioni, è decisa dalle reti di Bonaventura e Nico Gonzalez che hanno reso vano il momentaneo pareggio di Zirkzee: finisce 2-1 per i toscani, che salgono a 20 punti in classifica e tornano a respirare scavalcando proprio tra gli altri gli emiliani.
E il derby romano? Chi si aspettava spettacoli pirotecnici dev’essere rimasto parecchio deluso, nonostante un primo tempo giocato ad alti ritmi e a nervi tesi, con Luis Alberto che coglie un palo clamoroso, oltre a qualche occasione tra Lukaku, Karsdorp e Romagnoli. Nella ripresa, però, non succede nulla. Tanti falli, tanti gialli, nervi ancora più tesi, e così finisce 0-0 all’Olimpico. Né la Lazio né la Roma sfruttano il ko del Napoli per avvicinarsi alla zona Champions League.
La serata si chiude a S.Siro, con l’Inter che non trema neppure al cospetto di un pronostico, magari scherzoso ma non tanto, di un giornalista di nome Zazzaroni. Il tale, infatti, aveva dichiarato di essere costretto a prevedere il segno 1 a S.Siro, ma viste le precedenti profezie sull’Inter, tutte clamorosamente fallite, decideva di azzardare un 2 per far contenti gli scommettitori che puntavano sui nerazzurri, abituati a puntare sull’esito contrario alle “Zazzaronate”. E l’esito della partita ha dato ancora una volta ragione a questi ultimi, perché gli uomini di Inzaghi si sono permessi anche il lusso di concedere un possesso palla complessivamente superiore in partita, ma nulla più. Tutto il resto se lo mette in tasca e lo porta a casa, incluso l’ennesimo clean sheet, marcando sul tabellone il classico risultato (si diceva un tempo) all’inglese: 2-0.
L’Inter fa percorso netto: da sosta a sosta solamente vittorie e i nerazzurri si riprendono il primato, a breve giro di lancette d’orologio, ovvero poco più di 24 ore dopo il sorpasso della Juventus che batteva ieri il Cagliari. Questo stato di forma della squadra di Inzaghi non fa altro che aumentare la febbre per il derby d’Italia che si disputerà al rientro dalla pausa nazionali. Una prodezza assoluta di Dimarco (un delizioso e impeccabile “arcobaleno” disegnato dalla metà campo) e una trasformazione impeccabile dal dischetto di Calhanoglu regalano ai nerazzurri altri tre punti, oltre la sensazione di avere una consapevolezza diversa rispetto al recente passato. Onore anche al Frosinone di Di Francesco, che gioca a viso aperto al Meazza e senza alcun timore reverenziale, regalandoci un match ad alto ritmo con idee e occasioni. Questo posticipo è stato un eccellente spot per la Serie A: per cattiveria agonistica, qualità e intensità è sembrato un match di Premier League, dove anche le squadre sulla carta inferiori non hanno paura di dire la loro. Poi, ovviamente, chi ha i numeri migliori finisce per spuntarla nella maggioranza dei casi.
E’ tutto per questa dodicesima, ora spazio agli azzurri. Forza Italia e arrivederci al 25 novembre per una tredicesima di campionato, oltre che di buste paga natalizie!