Buon lunedì amici lettori, la serie domenicale della 13a di campionato partiva alle 12,30 di ieri, a Cagliari, dove i sardi di Ranieri affrontavano i brianzoli del Monza di Palladino. Scorza coriacea entrambe, e finisce come molti immaginavano, 1-1 e un punto a testa alla Unipol Domus, sfida generazionale tra i due tecnici: il monzese emergente, il sardo navigato. I rossoblù giocano un ottimo primo tempo e sbloccano il risultato già al 10′ con Dossena. I biancorossi reagiscono nella ripresa e trovano l’1-1 grazie a Maric, al suo primo centro in Serie A. In pieno recupero Ciurria colpisce la traversa, lasciando nei desideri una vittoria monzese che sarebbe forse stata insperata.
In un match estremamente combattuto e spettacolare, il Sassuolo sbanca Empoli con un 4-3. In avvio vantaggio i padroni di casa, con il calcio di rigore trasformato da Caputo. Poi il Sassuolo la ribalta, grazie ai gol di Pinamonti e di M.Henrique, il migliore nel primo tempo. Il match sembra preda degli emiliani, ma Fazzini rimette tutto in parità con un gran gol. Nella ripresa il ritmo cala e viene fuori la classe di un solito noto: Berardi. Il capitano del Sassuolo, finora quasi assente, trasforma il rigore procurato da Toljan, vittima di un fallo ingenuo di Cancellieri. Kovalenko pareggia di nuovo i conti all’86’, ma in pieno recupero Berardi, ancora lui, trova il gol vittoria dei neroverdi. Il Sassuolo, trascinato dal suo capitano, ritrova il successo dopo 60 giorni e mette fine a una striscia di sei sfide filate senza vittoria. L’Empoli perde, ma la squadra di Andreazzoli ora si è sbloccata anche in attacco.
Un gol in pieno recupero del difensore Monterisi, entrato dalla panchina, regala i tre punti al Frosinone, con la formazione laziale che fa un bel passo in avanti portandosi a 18 punti in classifica. I padroni di casa vincono una partita bella e interessante: nel primo tempo due gol di qualità, a segno i due talenti mancini, Soulé e Malinovskyi, e nel finale il lampo decisivo di Monterisi con un mancino vincente di prima, su assist di Brescianini. La formazione di Di Francesco continua a volare, ora sono 18 i punti in classifica.
Nel tardo pomeriggio, in campo all’Olimpico Roma e Udinese, e per i giallorossi di Mourinho è partita da non sbagliare per conservare il quinto posto, e non farsi affiancare da Atalanta e Fiorentina. Alla fine, missione compiuta e mille grazie a quel Dybala che sarà anche più in infermeria che in campo, ma quando può usare il suo tondo giocattolo preferito, sa sempre cosa farne.
All’Olimpico a trascinare i giallorossi ci pensa infatti soprattutto lui, decisivo nel finale di una partita che si era fatta più complicata di quanto non avesse detto il campo. La forza degli uomini di Mourinho alla fine ha prevalso su un’Udinese ben poco presente, fissando il punteggio sul 3-1 finale.
Sbloccato il punteggio con la zuccata nel primo tempo di Mancini, la Roma non aveva dato l’impressione di avere la forza per alzare nuovamente il ritmo. Tanto da limitarsi a gestire (male) e persino vedersi raggiunta dalla rete del provvisorio pareggio di Thauvin. Ma nel finale l’attacco giallorosso ha alzato il ritmo: dopo l’assist nel primo tempo, è proprio Dybala a sfruttare un’imbeccata perfetta di Lukaku per riportare in vantaggio i suoi. Al 90′ ci pensa poi El Shaarawy su rifinitura di Azmoun a chiudere definitivamente la gara: il sorpasso su Atalanta e Fiorentina è servito, il Napoli ora dista soltanto tre punti.
E si arriva quindi all’appuntamento più atteso della giornata, quel derby d’Italia che forse dietro, in classifica, qualcuno attendeva nel risultato preferito: un pareggio che alla fine si è concretizzato con un gol per parte, entrambi però di ottima fattura. Forse qualcuno si aspettava, o sperava in uno spettacolo più frizzante, ma quello che si è visto nei 90+4′ è poi una conferma del fatto che, attualmente, Inter e Juventus sono realmente le squadre più accreditate per la vittoria finale, o quanto meno a contendersela fino all’ultima giornata. Partita quindi piuttosto calma, senza veri squilli di tromba oltre i gol, molto tattica al punto che, ad un quarto d’ora dalla fine, entrambe le squadre hanno dato l’impressione di aver raggiunto un risultato che non disturba nessuna delle due, che rimangono saldamente nelle rispettive posizioni. Niente sorpasso bianconero, e niente fuga nerazzurra, almeno per ora.
Il big match dello Stadium inizia e finisce su binari paralleli: le due coppie offensive collezionano le reti che caratterizzano la sfida, per il resto regna l’equilibrio. Chiesa-Vlahovic da una parte, Thuram-Lautaro dall’altra: vantaggio bianconero al 27’, immediato pareggio nerazzurro al 33’. Due reti simili, di prima intenzione, su ripartenze: Vlahovic e Lautaro timbrano la sfida al vertice. Ora per l’Inter la testa è già in Portogallo, anche se la partita di Champions con il Benfica ha valenza relativa soltanto ad un eventuale primo posto nel girone, che i nerazzurri già qualificati tenteranno comunque di agguantare.
La domenica calcistica si chiude qui, ma la giornata 13 avrà la sua “coda in serata, con gli ultimi 2 incontri che vedranno opposte Verona e Lecce, poi Bologna– Torino. Per la giornata 14, arrivederci quindi a venerdì 1° dicembre con un interessante anticipo: Monza-Juventus.