Milano, ovvero dell’antifascismo con i Regi Decreti di epoca fascista

Milano

Passata una settimana, con la polvere che si posa e le luci che si spengono, alcuni aspetti della vicenda di via Rizzoli (un immobile di 400 mq affidato a una associazione vicina al Centro Sociale Lambretta) emergono più chiaramente. E anche in maniera più ironica. Ce ne parla Franco Vassallo, Responsabile per le politiche abitative e decentramento del coordinamento cittadino di Milano di NOI MODERATI:

“Il governo di Milano, inteso come tutta la catena che parte da Sala e arriva ai tecnici che hanno contatto col territorio, a volte è proprio strana. Prendete la vicenda di via Rizzoli: un immobile che doveva diventare una fabbrica di ghiaccioli, affittato nel 2021 a un prezzo ridicolo (500 euro al mese) con l’impegno di ristrutturarlo, torna indietro al Comune. Ma prima ancora che il Comune riprenda le chiavi (succederà venerdì) arriva una concessione a una associazione, il Mutuo Soccorso. Dall’istruttoria risulta che sia stata inviata una pec per chiedere il subentro. Il Mutuo Soccorso mi pare un’associazione di persone straordinarie, quanto meno perché dotate di telepatia visto che hanno saputo della rinuncia del privato prima di chiunque altro.

Ma è quello che succede dopo ad essere davvero curioso. A Milano, pure per avere una sala di un CAM per fare una riunione di scacchisti anonimi, devi dichiararti antifascista. Vuoi parlare di uncinetto e macramè? Prima dimostrami che nel 42 ti saresti schierato dalla parte giusta. Vuoi parlare di raccolta di funghi e caccia al fagiano? Va bene, ci mancherebbe. Ma prima devi dirci, senza indugio e dubbio alcuno, che Mussolini NON ha fatto nulla di buono.

Io firmerei senza imbarazzi, ci mancherebbe. Rilevo però che se Mussolini non ha fatto nulla di buono affidare una sede al Mutuo Soccorso senza gara rifacendosi a un Regio Decreto del 1924 suona almeno un po’ ironico. Per un paio di ragioni. Negli ultimi 30 anni è passato il principio, sostenuto soprattutto da sinistra, che si deve fare gara su tutto. L’ANAC sul tema è davvero inflessibile. Qui allora perché è saltata? Perché, dice il Comune, il Regio Decreto ci dice che, se siamo sicuri che nessuno si presenterà, la gara è inutile. E già qui potremmo discuterne: le condizioni sono così buone che davvero pare strano che nessuno partecipi.

Ma, ed è il secondo problema, che fretta c’era? Davvero non si poteva restare senza i 500 euro di affitto mensili per due/tre mesi e fare una prova? Il Regio Decreto, figlio di un’epoca in cui si comandava più che amministrare, non lo prevede. Ma il democratico, partecipativo, aperto Beppe Sala non si è trovato un minimo a disagio? Ammettiamo non lo sapesse, non pretendiamo mica sia onnisciente. Ma adesso che lo sa, ora che gli è stato detto, davvero non crede di dover intervenire? Perché a me pare che la sua storia lo richieda. Cioè, ricordiamo tutti quanto se la prese quando fu accusato di aver saltato le gare per Expo. Lui non è un tiranno, no?

E allora, cosa o chi gli impedisce di annullare in autotutela la delibera e lanciare una gara? Sono curioso. Voi no?”

1 thought on “Milano, ovvero dell’antifascismo con i Regi Decreti di epoca fascista

  1. Molte associazioni sono a ‘libro paga’ di questa giunta pseudo amministrativa, ricevendo sovvenzioni e contributi periodicamente. E queste associazioni dovrebbero a loro volta garantire un ritorno al momento del ‘bisogno elettorale’. 500 euro è una presa per i fondelli come canone di locazione considerato anche lo stato un cui sono le casse comunali (come dice l’arrogante capo di milano sala). Piuttosto, c’è da chiedersi cosa entrerà mai in tasca a questi buonisti salaniani. Questa giunta, tra l’altro, non verifica nemmeno l’utilizzo effettivo che viene fatto dei propri immobili commerciali nonostante i termini apposti sui contratti stipulati. Insomma, tanta ‘generosità’ con qualche fine, e parecchia ‘carta straccia’ chiamati contratti.

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