Un sogno da incubo, ma si sa i sogni sono raramente premonitori. Chiara Ferragni con il suo bell’abitino grigio del pentimento e una lacrima umida negli occhi truccati in maniera soft, bussava alla porta della villa di Elli Schlein e con aria contrita chiedeva un lavoro “Io sono disoccupata ora, le aziende sono volate da altre influencer, l’emorragia dei followers è preoccupante, non posto una foto su Instagram perché non mi fa guadagnare 100 euro a botta, devo pagare il mutuo delle case a Milano e sul lago di Como e mi ritrovo in un buco nero. Potrei affiancare la tua “armocromista”, studiando una pettinatura più adatta al tuo viso un po’ così, un trucco che enfatizzi gli occhi, una postura da vincitrice…d’altronde vi ho sempre portato in palma di mano, ho denigrato e insultato Meloni quando è stato possibile, penso di meritare un impiego e, te lo prometto, non parlerò di beneficenza”.
Ma Elli rispondeva “Secondo Fiorello hai tentato di essere la vera antagonista della premier, hai ingannato bambini indifesi, nessuno ti crede più, ora. Non c’è posto per te”.
E qui finiva un sogno molto cattivo. Forse. Ma quel vizietto che parrebbe durare da tempo di illudere con la propria immagine gli eventuali acquirenti con la promessa di fare beneficenza, è dura da digerire. Non bastava aver trovato il modo per guadagnare e incassare tanti soldi con un sorriso sui social?
E’ apparso a Milano un murale di TvBoy che sintetizza in un’immagine la filosofia furba della Ferragni. Nell’immagine si vede una donna bionda in tutto simile a Chiara Ferragni che si avvicina a un senzatetto intento a chiedere l’elemosina. La stilosissima influencer allora porge al clochard una banconota, mentre nell’altra mano tiene saldo il cellulare, pronta a immortalarsi nell’ennesima foto che la ritrarrà nell’atto caritatevole. Insomma, un attacco in piena regola. Naturalmente nella terra di Coppi e Bartali, o di qua o di là, c’è chi la vede come una vittima del sistema, ma le furbate avide e senza scrupoli, se non verranno dimostrate equivalenti alle truffe, rimangono furbate di un comportamento meschino.

Soggettista e sceneggiatrice di fumetti, editore negli anni settanta, autore di libri, racconti e fiabe, fondatore di Associazione onlus per anziani, da dieci anni caporedattore di Milano Post. Interessi: politica, cultura, Arte, Vecchia Milano