Conferenza stampa Meloni: pillole di politica

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Il momento più difficile da affrontare per la presidente del Consiglio Giorgia Meloni è stato il naufragio di Cutro. “94 persone che muoiono e l’accusa che è colpa tua sono cose che pesano, non ritengo sia colpa mia, ma anche solo l’accusa pesa”, ha detto durante la conferenza stampa di fine anno.  “Noi non tocchiamo i poteri del presidente della Repubblica. Noi manteniamo intatto il ruolo del presidente della Repubblica perché è giusto così e perché sappiamo che in Italia il presidente della Repubblica è sempre stato una figura di garanzia di cui c’è a maggior ragione bisogno quando ci sarà un premier eletto direttamente. Non vedo in cosa l’elezione diretta significhi togliere potere al Capo dello Stato”. Lo ha ribadito la premier Giorgia Meloni, in conferenza stampa. “Noi – ha sottolineato – abbiamo scelto di non toccare i poteri del capo dello Stato e si crea un equilibrio che rafforza la stabilità del governo e non vedo come questo possa ledere le prerogative del capo dello stato”. “Potrei non pormi il problema” della riforma istituzionale che introduce il premierato “perché ragionevolmente potrei essere il presidente del Consiglio, facendo gli scongiuri, più longevo di alcuni dei miei predecessori, ma che senso ha, quando hai l’opportunità di una maggioranza e di una stabilità, non porti il problema di cosa accadrà dopo di te. Io penso che questa sia una delle riforme più importanti che si possono regalare all’Italia.

E’ una riforma di cui vado fiera”, ha continuato la premier Giorgia Meloni in conferenza stampa. “Consentire ai cittadini di scegliere da chi farsi governare e consentire a chi viene scelto di farlo per cinque anni, mettere in piedi la sua strategia e poi tornare al cospetto degli italiani e chiedere cosa pensino di quel lavoro”, ha aggiunto sottolineando che in passato sono stati “realizzati programmi non votati da nessuno” con un “governo che non rispondeva a nessuno, senza chiedere agli italiani che ne pensassero”.  “Su influencer e Chiara Ferragni non ho nulla da dire se non che mi ha colpito la reazione della sinistra quando ho detto che ha più valore chi produce un pandoro che chi lo mette in mostra; è una cosa banale che dovrebbe avere a che fare con il mondo operaio, invece se la sono presa ritenendo che attaccassi Ferragni, che non ho citato personalmente, come se avessi attaccato Che Guevara”. Lo ha detto Giorgia Meloni in conferenza stampa. “Da parte mia non c’era volontà di attaccare alcuno, ponevo un fatto di valore, sul chi fa davvero l’eccellenza italiana, poi c’è invece una questione sul tema della trasparenza in beneficenza su cui si deve lavorare”.

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