Caso Pozzolo, la vittima aveva paura di denunciare perché operaio: una riflessione va fatta

Attualità

C’è materia per riflettere sul significato di diritto, uguaglianza, valenza di una rappresentanza liberamente eletta e definita “Onorevole”.

Vorrei dire che nella civilissima Italia si vota uno di noi pensando sicuramente che sia preparato per rappresentarmi, abbia capacità, ma sia uno di noi accessibile e di buona volontà. Si dà il caso invece che sia un irresponsabile, un po’ gradasso con crisi di onnipotenza (e qui l’appartenenza a un partito non è fondamentale ma attiene all’individuo) e questa sintesi poco “onorevole” crea sentimenti di sudditanza e di paura nella vittima. Il fatto è noto “– La persona ferita da un colpo di pistola sparato da una pistola detenuta dal parlamentare di Fdi Emanuele Pozzolo a un veglione di Capodanno ha querelato il deputato e, in un’intervista rilasciata a diversi quotidiani, ha detto di non essersela sentita di denunciare subito, perché Pozzolo è “un politico” e lui “un semplice operaio”.

“Non me la sentivo, mi sono dato il tempo di pensarci. Ero appena uscito da un intervento, non stavo bene. Quando ho saputo che lui è un politico, un onorevole, ho voluto riflettere: io sono un semplice operaio”, ha detto Luca Campana.

La vittima dice di aver avuto “molta” paura e di avercela “ancora oggi”. Si è fatto avanti per le “versioni tutte sbagliate di quella sera che sono circolate” e che l’anno “fatto arrabbiare”. Campagna dice di non aver “mai toccato quella pistola” e “anche se è stato un incidente, chi ha sbagliato deve prendersi le sue responsabilità”.

Rispetto a quelle versioni, chiarisce alla Stampa che il revolver “non è mai caduto a terra” e che era nelle mani di Pozzolo” (Libero). Ecco il mio sdegno nasce per una società in cui lavorare con le mani, faticare per un pezzo di pane con dignità continua ad essere meno onorevole della professione del politico, a volte intrallazzone e falso. Il diritto dell’operaio nel denunciare l’accaduto, non dovrebbe avere esitazioni. La riflessione “Io sono un operaio” dimostra quanto la coscienza dei diritti sia ancora una strada lunga da percorrere.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Moderazione dei commenti attiva. Il tuo commento non apparirà immediatamente.

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.