Nella società odierna in tanti casi i nonni in piena salute sono una grande risorsa per i propri figli e per i nipoti: sostituiscono le baby sitter, accompagnano i nipoti a scuola o a fare sport, aiutano a fare i compiti, e spesso contribuiscono al sostegno economico della famiglia.
Ma con il passare degli anni le cose cambiano, e molte donne e uomini di mezza età si trovano ad affrontare una sfida difficile; da una parte fare da genitori ai propri figli, e dall’altra fare da genitori ai propri genitori, perchè imparare a prendersi cura di chi prima si prendeva cura di noi non è uno scherzo, non ci si inventa in questo ruolo, e più volte ci si muove come “acrobati” tra casa, figli, lavoro, i medici e le pratiche burocratiche per l’accesso alle cure.
Come conciliare le esigenze della propria vita con i bisogni dei genitori che invecchiano, o si ammalano?
Alcune tipologie di pazienti, a causa dell’età o delle loro condizioni socio-sanitarie e familiari, sono considerate più a rischio di complicanze di altri; fra queste, a parte i pazienti pediatrici, sono sicuramente gli anziani quelli che necessitano di un’attenzione maggiore, che si manifesta innanzitutto nell’affetto, ma anche in sinergia con quelli che sono stati indicati come i 6 bisogni primari: comunicazione, movimento, alimentazione sana, cura dell’igiene, necessità di un ambiente sicuro, bisogno di procedure terapeutiche adeguate.
È proprio sull’ultimo punto che vorrei soffermarmi, dal momento che gli anziani appartengono senza alcun dubbio alla categoria delle persone più “fragili”, e che quindi sono conseguentemente più esposte di altri ai rischi che possono derivare in alcune stagioni, come in inverno, ad esempio, quando sopraggiungono le malattie influenzali, o quelle respiratorie delle alte vie aeree, Covid, così come bronchiti o polmoniti batteriche o virali.
Dall’ultimo rapporto dell’Istituto superiore di sanità in mio possesso, si evince che l’influenza di stagione non avrebbe ancora raggiunto il suo massimo picco di espansione, poiché la curva dei contagi è ancora in crescita, e con la prossima apertura di scuole e uffici le infezioni aumenteranno esponenzialmente così tanto che – come ha recentemente dichiarato Gianni Rezza, professore di Igiene al San Raffaele di Milano – il picco influenzale sarà previsto per la metà di gennaio, la discesa non sarà così rapida, e il virus potrebbe circolare per l’intero mese di febbraio.
Per Alessandro Rossi, presidente della Società italiana di medicina generale e delle cure primarie (Simg) si tratta della “più forte epidemia influenzale degli ultimi 10 anni”, riferendosi a tutte le sindromi respiratorie, alcune effettivamente dovute al virus dell’influenza, altre legate ad altri virus, come il Covid, o le polmoniti di vario genere che, soprattutto sugli anziani, rappresentano un alto fattore di rischio.
Ma anche portare un anziano in un Pronto Soccorso quando non è strettamente necessario rappresenta un’incognita da non sottovalutare, specialmente in alcuni periodi critici, come in tutte le festività, quindi non solo natalizie, ossia quando il personale medico ed infermieristico è fisiologicamente ridotto, oppure si hanno notizie dai media che la maggior parte degli ospedali sono molto affollati, e quindi non riescono a garantire un eventuale trasferimento immediato dal PS ai vari reparti.
La medicina ha fatto passi da gigante in questi anni, e sono nate delle Società, anche partnerizzate con alcuni ospedali, che offrono la possibilità di fare lastre, ecografie, Holter, ecodoppler, ecocardiogramma, esami del sangue, e controllo dei nei sospetti, direttamente a domicilio, in modo da non affaticare il paziente, evitandogli rischi maggiori, che potrebbero anche derivare dalle lunghe soste in pronto soccorso.
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Tra le diverse soluzioni che potrete trovare cercando sul web, mi sento caldamente di consigliarvi MEDICILIO (www.medicilio.it), proprio perché ho potuto avvalermi dei loro
servizi per necessità personali: tempestività nell’intervento, serietà, professionisti esperti, macchinari all’avanguardia, e quel concentrato di valore aggiunto, spesso non scontato, che è un mix di affabilità, dolcezza e riguardo verso le persone anziane che, come sappiamo, quando stanno male hanno più bisogno di altri di sentirsi protette e rassicurate.
Avevo già sentito parlare mesi fa da una cara amica dell’opportunità di usufruire di prestazioni mediche, collegate alla diagnostica di primo livello, nella comodità della propria casa; quindi, dopo quest’esperienza positiva, ho voluto andare più a fondo, e ho chiesto un colloquio con la responsabile sviluppo della Società, che è stata molto disponibile a fornirmi diverse informazioni aggiuntive, che mi fa piacere condividere qui con voi, al di là di quello che potrete trovare direttamente sul sito che vi ho indicato.
Medicilio opera in tutta Milano e hinterland, ma può spingersi fino a Pavia, Como, Bergamo e Varese, località dove sta sempre di più intensificando la sua attività; ha dei Partners in Piemonte, Lazio e Abruzzo, e una piattaforma team tech/sviluppatori sia a Milano che a Berlino.
Nell’era in cui è possibile ordinare qualsiasi cosa comodamente da casa, si è proposto tre anni fa come pioniere “dell’ healthcare delivery: un nuovo approccio frutto dell’incontro tra medicina e innovazione.
L’obiettivo è quello di offrire il massimo confort a tutti quei pazienti che per vari motivi non vogliono, o non possono, spostarsi (e quindi non solo gli anziani), garantendo tempi di attesa sensibilmente ridotti (qualche giorno, ma principalmente 24-48 ore), e la stessa qualità delle strutture mediche.
Questo è anche il motivo per cui Medicilio dà la possibilità di prenotare comodamente online (o al telefono, come ho fatto io, con tempi di attesa di circa 3 minuti), oppure tramite le convenzioni stipulate con strutture ospedaliere, come il San Raffaele e l’Humanitas, partners di rilievo che collaborano con la società; si può pagare indifferentemente con bonifico, bancomat o carta di credito, previa registrazione sulla piattaforma online, dove riceverete anche la fattura e il referto corredato da immagini in tempi brevi, entro 48 ore al massimo, ma anche nella stessa giornata.
È necessario essere in possesso della ricetta del vostro medico di base, o di fiducia, anche su carta bianca; qualora non riusciste a procurarvela, potrete prenotare un video consulto con un loro specialista che ve la fornirà.
I prezzi sono lievemente superiori alle stesse prestazioni eseguite in solvenza, questo è ovvio, ma se avete un’assicurazione che copre gli esami da voi richiesti, potrete recuperare i costi come fate abitualmente.
La cosa interessante, tuttavia, è che questa differenza è praticamente irrisoria nelle ecografie, dove solitamente i costi rispetto alle lastre sono molto superiori, come in qualsiasi altro centro medico; in aggiunta – per quanto riguarda le lastre (che sono sempre eseguite in diverse proiezioni) – c’è la possibilità di farne una seconda nello stesso giorno al prezzo scontato di quasi l’80%.
Le attrezzature impiegate nella diagnostica sono caratterizzate da elevati standard qualitativi, e si integrano perfettamente nei sistemi informatici della piattaforma, consentendo a pazienti e medici di ottenere delle immagini chiare, e di facile consultazione.
Al servizio di radiologia tradizionale, che utilizza un macchinario compatto, ma altamente performante, si è recentemente aggiunto un ecografo portatile della Samsung, che offre un’ulteriore espansione delle capacità diagnostiche: dotato di tutte le sonde necessarie, consente di eseguire esami ecografici di primo livello, tra cui ecografie internistiche, doppler e persino ecocardiogrammi.
Concludo dicendo che ho trovato molto stimolante l’approfondimento di queste tematiche, probabilmente anche perché la medicina, e tutto quello che gravita intorno, mi interessa già da molti anni.
L’articolo non è assolutamente un “ADV”, come si direbbe in gergo social; chi mi conosce da tempo non può aver dubbi sulla mia buona fede, chi non mi conosce, pazienza, cerchi di fidarsi sulla parola 🙂
Non sto altresì mirando ad incentivare la sanità privata a discapito di quella pubblica, che va sicuramente migliorata, ma se parlassi di questo adesso mi dilungherei troppo, e andrei decisamente fuori tema: il confronto è invece da farsi tra situazioni paritarie “in solvenza”, anche, ma non soltanto, in circostanze dove l’affollamento ospedaliero è tale, come in questo periodo, da mettere probabilmente a rischio la salute di alcune persone.
Il Pronto Soccorso, e questa è la raccomandazione di tutti i medici, andrebbe utilizzato soltanto per le emergenze, e per tutte quelle situazioni altamente critiche, che non potrebbero mai essere diagnosticate e curate a casa; la nostra scelta arbitrale potrebbe quindi nuocere non solo alle persone a noi più care, ma anche a tutti gli altri pazienti obiettivamente in situazioni di pericolo di vita, che sarebbero quindi inevitabilmente costretti ad aspettare il loro turno prima di ricevere assistenza, ed essere tempestivamente curati.
Ben vengano strutture extra ospedaliere che possano alleggerire la pressione sui pronto soccorso lasciando a questi solo i casi di estrema urgenza. Lo dico da cittadino neo-anziano quindi anche pro domo mia…
Buongiorno Franco, grazie per il suo commento ; pensi che ancora oggi ospedali e soprattutto Pronto Soccorsi sono intasati, e ci sono persone costrette a sostare giorni e giorni prima di entrare in reparto.
Ottimo articolo Loredana! Grazie!Molte volte non si è conoscenza di queste nuove realtá.
Grazie Federica, questo è uno dei casi in cui un’esperienza personale (negativa, ma risolta al meglio), ha avuto un ottimo risvolto; ecco perché ho voluto parlarne, e condividerla, sia in privato che con i lettori di Milanopost.
Grazie per l’informazione. Alcune esperienze di cui sono stato testimone in altri paesi UE dimostrano che una rete di collaborazioni tra servizio pubblico ed iniziative di questo genere è preziosa per la comunità sociale
Buongiorno Fabrizio, e grazie per la sua opinione. Credo molto nella sinergia tra pubblico e privato.
Sicuramente un servizio a forte valore aggiunto.
Assolutamente! La mia esperienza è stata più che positiva; poi, andando più a fondo, ho cercato informazioni aggiuntive, anche sul web, dove ho riscontrato solo pareri positivi.
Brava Loredana,come al solito i tuoi articoli sono molto interessanti,piacevoli e istruttivi .
Buongiorno Dario, grazie mille per l’apprezzamento
Un articolo consapevole delle problematiche che vivono molte famiglie e che da suggerimenti molto interessanti per poter far si di usufruire del pronto soccorso solo in caso di assoluta necessità. Inoltre da informazioni preziose a chi non dovesse esserne in possesso
Buongiorno Antonio, infatti questa era proprio l’intenzione che mi ha fatto decidere di scrivere quest’articolo. Grazie per averlo letto.