Buongiorno ai lettori calciofili, ieri si è giocato un posticipo della 24a di serie A, un match tra maglie zebrate piemontesi e friulane, con quelle piemontesi tese a rispondere all’ennesima prova di forza dell’Inter e quelle friulane, molto indietro in classifica, alla ricerca dell’impossibile. Sui social delle tifoserie non juventine c’era una frase ricorrente: non succede, ma se poi succede…
Ebbene, è successo davvero, e chi avesse scommesso qualche soldo sui friulani sta contando il malloppo. Il risultato finale, dopo una gara all’arrembaggio dei torinesi, è 0-1 per l’Udinese. È ancora presto per i verdetti, ma chi sperava nelle gambe stanche dell’Inter dopo un calendario tosto e ormai quasi esaurito, è rimasto abbastanza deluso. Altro che +4 Juventus a partire dal derby d’Italia…
La realtà dice ora +7 dell’Inter e con una partita in meno. E quel che è peggio, per la squadra di Allegri, non è forse neppure questa nuova battuta d’arresto, ma il modo in cui è maturata: contro una Udinese quadrata, decisa a giocarsi tutto (e bene) per almeno un pareggio, si è vista una squadra slegata, tanto frenetica quanto arruffona. Anche imprecisa, perché le occasioni le ha anche avute, ma con una palese ansia da risultato che ha finito per agevolare gli avversari, apparsi più ordinati e con un gioco prodotto da schemi, al contrario delle trame juventine parse casuali e spesso sconclusionate. Ora la situazione si complica, per Allegri &C., perché dietro soffia sul collo il Milan ormai ad un solo punto, pronto a scalzare madama da quel secondo posto che ormai vacilla vistosamente.
E come ironia della sorte, non si può ignorare che l’autore del gol dell’Udinese, tale Giannetti, di nome fa nientemeno che…Lautaro. Un nome o un presagio?
Si attendono sviluppi, la parola passa ora al calendario e alle coppe, (c.Italia, e Champions x l’Inter) unico appiglio e speranze a cui aggrapparsi per una stagione che definire interlocutoria è già un complimento.