L’editore Morganti ci spiega le inchieste contro Vannacci: tutto partì dalla guerra in Iraq…
Un libro scomodo che scardina le vendite “politicamente corrette”..180.000 copie vendute da Amazon, altre 40 .000 con l’edizioni del Cerchio, dinamica casa editrice alternativa di Rimini.
Vannacci, con il suo “mondo al contrario,” finisce ora sotto sotto inchiesta per peculato e truffa. Sarebbero falsi i rimborsi e indennità varie quando il generale scrittore era addetto militare all‘ambasciata italiana a Mosca.
Siamo cosi andati a Rimini a parlare con Adolfo Morganti, l’editore che ha scoperto Vannacci. Che ci spiega in video, e nei dettagli, l‘unica “colpa“ del generale.
Quando era operativo in Iraq, ci racconta Morganti, Vannacci protestò duramente, e per iscritto, contro quelle ditte italiane che fornivano alle sue truppe proiettili con uranio impoverito, che poi tanti tumori causarono ai suoi soldati. Inusuale la protesta del generale, nel mondo degli alti ufficiali molto ligi ai ministri. E silenti. Questo spiega ora le inchieste per presunti peculati e truffe.
“E’ un generale che sa pensare“, chiosa Morganti….
“Fu una cosa indegna, i nostri soldati sparavano i proiettili in Iraq, inalavano i vapori e incominciarono a morire di cancro. I fornitori di proiettili erano ditte italiane, ma non avevano ovviamente avvertito del pericolo l’esercito. Come era già accaduto nei Balcani.
Vannacci firmò un rapporto durissimo. Questo illumina tutta la vicenda di Roberto Vannacci oggi. Lui è un giovanile Guareschi dei nostri tempi”.
La bomba mediatica (l’accusa è danno erariale) sembrerebbe scoppiare, opportunamente, a orologeria, secondo molti esegeti complottisti, ed esplode proprio alla vigilia del tour del “generale delle belle lettere” in piazza Duomo. E già si schierano giallisti, scuole di scrittura, editor, studiosi del triller, perché il primo marzo Vannacci debutterà in un locale dell’Arengario, a due passi dallo store Mondadori, sua nuova casa editrice, ma a cinquanta metri dagli stores Rizzoli e Feltrinelli. Posti prenotati in sala esauriti.
Una sfida tra major della carta stampata? Rumors giungono dai cultori del giallo. L’organizzazione è sconosciuta, spiegano illustri lettori complottisti: si tratta di una startup, ( the street soup. com) che ha un sito solo in inglese ed è specializzata in mostre fotografiche. E che propone “il talk più atteso dell’anno”. Sconosciuti i presentatori. Si sa solo che in via Gonzaga al 7 a due passi dallo store Mondadori, casa editrice che lo pubblica con un suo prossimo libro, il generale scrittore parlerà ai milanesi nella saletta dove la startup presenta “ la potenza dell’arte visiva e la profondità delle sfide sociali contemporanee”
Una prova generale prima del salone del libro di Torino, dove Vannacci sarà la star? È un complotto, detta in soldoni, dicono amici letterati. E che faranno i sentinelli e i centri sociali, specializzati in disturbo creativo? Ci andranno all’ora dell’aperitivo anche gli allievi della Scuola Holden (master biennale in tecniche della narrazione) ?