Al via la campagna di informazione diretta al grande pubblico sul Linfoma a grandi cellule B (DLBCL), il linfoma più frequente della famiglia dei linfomi non Hodgkin, firmata da Sobi, azienda farmaceutica svedese dedicata alle malattie rare, con il patrocinio delle associazioni La Lampada di Aladino ETS e l’Associazione Italiana contro le leucemie-linfomi e mieloma (AIL).
Per sensibilizzare l’opinione pubblica, il 21 marzo alle 17.30 la prima di quattro spettacolari performance in acqua, sul Naviglio, nel cuore di Milano; le successive sono previste alle 18.30, 19.30 e 20.30. Ogni performance avrà una durata di circa 15 minuti.
Metaforicamente si metterà in scena una grande cellula B. Le cellule B, dette anche linfociti B, sono un particolare tipo di cellule presenti nel nostro sistema immunitario. Quando crescono in modo incontrollato causano il linfoma diffuso a grandi cellule B, una forma di tumore che colpisce il sangue.
Una ballerina vestita di bianco, con una coreografia studiata appositamente per la campagna, all’interno di una grande bolla galleggiante sul Naviglio, metterà in scena ”i movimenti” di una grande cellula B. Per l’occasione l’acqua del Naviglio, nei pressi della performance, verrà – grazie a un gioco di luci – colorata di rosso in modo da ricondurre lo spettatore alla metafora della cellula B presente nel sangue.
IL LINFOMA A GRANDI CELLULE B
Linfoma a grandi cellule B (DLBCL) è il linfoma più frequente della famiglia dei linfomi non Hodgkin ed è un tipo di tumore del sangue in rapida crescita.
Le cellule B, dette anche linfociti B, sono un particolare tipo di cellule presenti nel nostro sistema immunitario. Quando crescono in modo incontrollato causano il linfoma diffuso a grandi cellule B (DLBCL, dall’inglese “diffuse large B-cell Lymphoma”). In Italia, ogni anno, più di 4.000 persone ricevono una diagnosi di DLBCL; si stima infatti un’incidenza di 7 persone ogni 100.000.
Solitamente è caratterizzato da segni e sintomi tipici: il più frequente è l’ingrossamento di un linfonodo superficiale in modo rapido e improvviso (esempio a livello ascellare, inguinale , laterocervicale). Può inoltre comparire una sensazione di pesantezza, dolore o fastidio all’addome che può essere dovuta all’ ingrossamento della milza che diventa palpabile alla visita medica. Nei casi più gravi vi possono essere sintomi che fanno sospettare una localizzazione del Sistema Nervoso Centrale della malattia (cefalea intensa, deficit neurologici e crisi epilettiche), sintomi-segni di occlusione intestinale e comparsa di edemi periferici dovuti alla compressione estrinseca di vasi venosi.
Si ritiene che alcuni fattori di rischio aumentino le probabilità che si sviluppi il DLBCL come le condizioni che colpiscono il sistema immunitario (principalmente HIV, il virus dell’immunodeficienza umana).
La possibilità di sopravvivenza (prognosi) in caso di DLBCL dipende dallo stadio della malattia, dall’età e dallo stato di salute generale di chi ne è affetto. Se il paziente è avviato tempestivamente a una prima linea di terapia, la sopravvivenza dopo 5 anni è almeno del 60-70%.
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