“Lievi segnali di ottimismo dalle famiglie italiane meno abbienti”
Soffia una brezza di ottimismo sulle famiglie italiane meno abbienti. Lo evidenziano i dati pubblicati dall’Istat-Istituto nazionale di statistica, ente pubblico. Nel complesso, le modifiche al sistema di tasse e benefici introdotte nel corso del 2023 aumentano in lieve misura l’equità della distribuzione dei redditi disponibili. La diseguaglianza, valutata attraverso l’indice di Gini,passa dal 31,9% al 31,7% del 2022; più marcato è l’effetto sul rischio di povertà che diminuisce di oltre un punto percentuale, dal 20% al 18,8%.
Non solo: la forbice Nord-Sud si è, una volta tanto, ridotta. Nel complesso, l’effetto redistributivo dei trasferimenti e del prelievo è significativamente più importante nel Mezzogiorno, dove si rileva una riduzione della diseguaglianza nel passaggio dal reddito primario al reddito disponibile di 16,9 punti percentuali (15,2 al Nord e 14,2 al Centro).
Analizzando. La quasi totalità delle famiglie che percepisce l’assegno unico e universale per i figli a carico (92,3%) ottiene dalle modifiche entrate in vigore nel 2023 un aumento medio, rispetto al 2022 , di 719 euro annui, e dal punto di vista distributivo, i benefici maggiori sono delle famiglie più povere. Ma ci sono anche famiglie che hanno visto il proprio reddito peggiorare. Quelle che subiscono una diminuzione o un annullamento del Reddito/Pensione di Cittadinanza rispetto al 2022 sono circa un milione: per esse la perdita ammonta in media a 1.663 euro (pari a circa 138 euro mensili) e riguarda quasi esclusivamente le famiglie che si collocano nel quinto più povero della distribuzione dei redditi.
Nel complesso l’esonero parziale dei contributi previdenziali in vigore nel 2023 comporta un miglioramento dei redditi disponibili per circa 11 milioni di famiglie (43% delle famiglie residenti in Italia), che in media percepiscono un beneficio, valutato al netto delle interazioni fiscali, di 537 euro più alto di quello ricevuto nel 2022 grazie all’esonero contributivo in vigore quell’anno. Le famiglie che traggono il maggior guadagno in valore assoluto sono quelle dei quinti centrali di reddito (569 euro per il terzo quinto e 630 per il quarto) che percepiscono anche la quota maggioritaria del guadagno totale.
Achille Colombo Clerici (Assoedilizia)
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