Garbagnate, teatro sociale. Sala colma per Katia Ricciarelli, icona della lirica, che richiama la profonda provincia italiana, quella dell’opera di Sanremo nell’era pre-rap e della canzone dai buoni sentimenti, fino a sfiorare la cristian music. Con il cantautore Francesco Drosi e il tenore Francesco Zingariello la Ricciarelli presenta lo spettacolo “Noi “: una antologia della identità musicale italiana. Il trio riceve alte ovazioni e con “Noi” debutta il campo largo della melodia italica dimenticata e snobbata dai media. Cantautorato, lirica e canzoni d’antan, da “Mamma” a “Non ti scordar di me”, fino alle nuove canzoni del cuore che il cantautore Drosi propone. Nei camerini, mentre parliamo con Katia Ricciarelli, Drosi e Zingariello prima dello spettacolo parliamo dello stato della canzone italiana.
Di Mengoni e della sua apparizione a Sanremo in gonna. Nessun anatema, dice la Ricciarelli, Mengoni è talmente bravo che potrebbe cantare anche in mutande. Ma poi, ecco la novità sfuggita ai media, che finora hanno ignorato lo spettacolo, che ha debuttato un po’ in sordina al teatro san Babila di Milano.
Oggi, dopo l’attentato a Mosca, la pace è in pericolo e “Lettera”, la canzone proposta nello spettacolo dal trio, è un accorato invito alla pace. Un canto pasquale che come una colomba si invola da piazza san Pietro. “Lettera” è una canzone struggente, una invocazione, ma sussurrata come può fare un salmo, all’Onnipotente.. La penna (e la chitarra) del cantautore Francesco Drosi hanno composto una riuscita ballata rivolta al Padreterno affinché guardi più “attentamente” sulla terra, sconvolta dalla terza mondiale a rate, come sostiene Papa Francesco. Un capolavoro della “cristian music”, la nuova tendenza musicale che si fa strada nell’effimero mondo del pop. All’estero, nel mondo anglosassone, la cristian music riempie gli stadi e il complesso evangelico Hillsong vende milioni di dischi e riempie gli stadi.
Da noi, patria del Palestrina, dopo e la Buona Novella di De Andrè e Symbolum eseguito dai Timoria , c’è il vuoto: è pausa pranzo per i cantautori.
“ Lettera” era nata un anno fa, in occasione della riunione del trio canoro per questa tournée nei teatri con questo spettacolo insolito e coinvolgente. Identitario.
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Tre esperienze artistiche diverse: Drosi, cantautore dell’anima, poetico e dai testi intensi e profondi, già collaboratore di De Andrè ma ancora poco conosciuto al grande pubblico, appare in scena con una band di tutto rispetto: ecco nello spettacolo dapprima la canzone d’autore, e poi la lirica per finire con la bella canzone popolare di un tempo (quella di Non ti scordar di me lanciata ai tempi da Beniamino Gigli) .. Uno spettacolo che suscita scoscianti applausi, e coinvolge in sala il pubblico che bissa le coreografie negli spettacoli di Vasco allo stadio. Indimenticabile il pezzo “Memory“ eseguito dalla Ricciarelli (alle tastiere Angelo Nigro, eccelso pianista di Al Bano, Flavio Insinna, de Gregori ). Da esperto re delle scene Zingariello dialoga con il pubblico cantando l’evergreen “Mamma “ di Bixio- Cherubini. Il pubblico la intona in sala e approva. La parola Mamma finora non è stata sostituita nei cuori da “Genitore uno” e, come fosse un liturgico canto gregoriano, la canzone rimbomba nel teatro.
( il video del back stage: https://www.youtube.com/watch?v=18sSNgs0KZw)
“Ma attenzione a denigrare il rap, ci avverte Nigro, I Beatles negli anni 70 erano il rap di allora”.
“Ecco siamo Noi, che parliamo a Voi” ci racconta così Katia nei camerini. A fine spettacolo, i tre interpreti dialogano con il pubblico. Sotto il palco numerosi i cellulari dei fans per Katia.
“Canteremo prossimamente ad Assisi e a Loreto” ci anticipa Drosi.
Al centro dello spettacolo, c’è però la attualissima canzone “ Lettera” : come una colomba, ambasciatrice di pace, s’invola in questo il momento critico per tutto il mondo.
( foto di Diego Tortini)