Buongiorno ai lettori, ieri sera a Udine l’Inter ha messo il cappello sulla 31a giornata di campionato, agguantando non senza fatica, ma credendoci fino all’ultimo, la vittoria n.26. Partita che i nerazzurri hanno approcciato piuttosto morbidamente, anche un po’ troppo, anche se comunque hanno dominato territorialmente e per possesso palla quasi l’intera partita. E quasi fatalmente, ad un certo punto, hanno rischiato di risvegliare i fantasmi di Bologna del campionato poi vinto dal Milan, quando su un tiro più innocuo che facile di Samardzic tutta la difesa si è fermata a guardare il pallone che rotolava tranquillo in rete. L’Udinese fino ad allora aveva creato praticamente nulla, la palla era quasi costantemente dell’Inter che però cincischiava stranamente senza verticalizzare come al solito. Eppure, pur con quel fare quasi annoiato, aveva comunque costretto il portiere friulano a un paio di parate miracolose su Calhanoglu e Dimarco. Sotto di un gol assurdo a fine primo tempo, ad inizio ripresa Thuram viene quasi travolto dal portiere dell’Udinese e viene assegnato il rigore. Batte Calhanoglu e per l’ennesima volta è una sentenza, 1-1.
Passa però tutto il secondo tempo prima che qualcuno, ancora una volta alzatosi dalla panchina, risolva al 95′ una situazione che gli interisti non avrebbero voluto vedere. Frattesi, ancora lui, raccoglie un pallone che Lautaro fionda sul palo a portiere battuto, e insacca il 2-1 che all’ultimo respiro toglie le speranze al Milan di accorciare a -12.
Che sia un segno del destino, può essere, visto l’andamento di questa stagione, ma va dato atto alla squadra di non aver mai mollato il colpo ed è stata premiata, pur senza brillare. Si dice che quando una squadra riesce a portare a casa punti anche in partite come questa, è indizio inequivocabile di una stagione in cui il bersaglio verrà raggiunto. Vedremo, parola ora al campo e agli avversari della prima e della seconda, considerato che la terza sembra ormai definitivamente fuori gioco.
Arrivederci a venerdì per l’anticipo della giornata 32.
