Inaugurazione l’11 maggio al M.A.C.I,Imperia
La domanda sorge spontanea: cosa ci fa l’influencer Nikita Pelizon, nota per la sua presenza sui social media e la sua partecipazione a diversi reality show, come il Grande Fratello Vip, che ha vinto nel 2023,nella storica sede di Villa Faravelli a Imperia, sede del Museo d’Arte Contemporanea M.A.C.I.? Dopo essere alungo rimasta sotto le luci della ribalta, Nikita ha sentito l’esigenza di raccogliere pensieri, sentimenti ed emozioni e di esprimerli in immagini, realizzando una serie di quadri. Ne è nata la mostra temporanea “Oltre il Velo della Celebrità: Opere Intime di Nikita Pelizon”, ideata dalla curatrice e direttrice artistica Loredana Trestin, di Divulgarti.
Dice bene il titolo dell’esposizione, “Opere Intime”, perché la Pelizon fruga nei meandri del suo animo e fissa sulla tela o su tessuto le sue paure, i suoi incubi, i pensieri che l’assillano, i suoi bisogni più profondi e le sue speranze. Utilizzando tecniche miste, che mescolano i colori acrilici con i pennarelli e l’impiego di fili intrecciati o altri materiali direttamente incollati sul supporto scelto, Nikita sprigiona la sua creatività mettendosi a nudo. La combinazione ricorrente è tra pennellate e disegni stilizzati a pennarello. Parti integranti delle opere sono le scritte, a volte ben chiare e leggibili, altre volte al contrario, come riflesse da uno specchio invisibile, in altri casi composte lettera dopo lettera in indecifrabili e intricati arabeschi, che hanno, nello stesso tempo, la funzione di comunicare un messaggio e di ornare il quadro. Cosa ci vuole dire questa giovane donna, completamente calata nell’esperienza di tanti suoi coetanei che vivono di tecnologia e inseguono la notorietà? Innanzitutto, vediamo l’ossessione per il numero di follower e di like nei disegni di tabelle con tanto di numeri che li conteggiano con precisione maniacale, al punto da mandare tutto in tilt. L’algoritmo dei vari social campeggia nelle stringhe numeriche e nella parola stessa “algoritmo”, che compare in varie opere, scritta in vari modi. Anche in questo caso, una delle peggiori paure è il sistema che avverte di essersi bloccato: “Error Block Sistem”.
Emerge il terrore di non riuscire a restare sulla cresta dell’onda, di non avere la tanto desiderata “attenzione costante” – come si può leggere chiaramente in un’opera in cui il dramma è la scarsità di attenzione, la distrazione e la denigrazione. Nikita si raffigura con lo stilema essenziale che usano i bambini e ha sempre in mano o alla mano l’inseparabile compagno di viaggio di tutti noi: il cellulare. Non c’è vita senza cellulare e senza pc, perché non vi sono né social, né algoritmi. La vita viene dal mondo virtuale e così i soldi e il successo. Tutto è finzione e gli incubi più tremendi sono dati dagli hater, dai fake e dai gossip, che distruggono l’immagine pubblica, ma anche dagli hype, che rischiano di sgonfiare la notorietà da un momento all’altro. Nikita li rappresenta in modo efficacissimo, come un gigantesco sacco rosso che lei, inarcata sotto il suo peso, braccia e ginocchia a terra, non riesce a reggere; lo sguardo, atterrito e angosciato, è anche qui rivolto allo schermo dello smartphone sul pavimento, che mostra implacabile, come solo una macchina può essere, dati che mai si vorrebbero leggere.
Il colore rosso è associato al pericolo anche in altre opere, come quella che la vede adagiata su un immaginario cielo blu con tanto di luna piena, il tablet in mano, e un muro di fuoco che la separa da un’oasi lontana con l’immancabile palma, che rappresenta il sogno di un’opportunità che potrebbe celare l’inganno di una gabbia: “Opportu (nities), notcages”. Inoltre, la Pelizon ci rende partecipi della sua routine quotidiana: Pet, dog, nutrition, fitness, new post. L’immagine è tutto, tenersi in forma indispensabile, al di là della salute, esattamente come trovare nuovi seguaci. Tutto ciò è rappresentato tra lingue di fuoco, come fosse l’Inferno. Bisogna fare in fretta, raggiungere gli obiettivi al più presto, l’oro è il tempo, “Gold’s Time”. L’insopportabile alternativa èfinire nel nulla dell’oblio. La vita è in funzione di un algoritmo programmato da altri, di un’immagine imposta dalla moda e da un desiderio diffuso che non coincide necessariamente con il proprio. Eppure, si vorrebbe fuggire da tutto questo. Ecco, quindi, l’urlo a grandi lettere “LOVE ME FIRST”, che richiama alla centralità della Persona e del suo desiderio di essere amata per quello che è, indipendentemente da come appare.Un urlo che invoca autenticità. L’inaugurazione della mostra avverrà sabato 11 maggio alle ore 10:45. Sarà presente l’artista e interverrà la nota studiosa Giuliana Poli con una conferenza sulla decrittazione delle opere d’arte a partire dall’iconografia e dall’iconologia.
“Oltre il Velo della Celebrità: Opere Intime di Nikita Pelizon” a Villa Faravelli, Viale Giacomo Matteotti 151 – 18100 Imperia
Apertura dall’11 al 21 maggio 2024 Orari: lun, mar, giov, ven 10:00-13:00/14:00-17:00;sab 10:00-13:00/14:00-18.30; dom 14:30-18:30
Evento FB https://fb.me/e/1qn4wWsbB
Laureata in Filosofia
Counselor, Content Creator, Critico d’arte e Consulente artistico
Ha pubblicato su Domus – Editoriale Domus,
Architettura e Arte – Ed. Pontecorboli, Materiali di Estetica – Ed. CUEM