MilanoPost Capitan U e i serpenti della politica

I racconti di Capitan U 1947: I serpenti della politica ci rubano l’anima … ma un rimedio c’è.

I racconti di Capitan U 1947 Video

Cos’è una “certa” politica? Il palco di un teatrino di rappresentazioni scarse di opere buffe o un’arena insanguinata da dispute infinite?  Peggio! Per me, come Capitan U, è solo un mercato di merci appetitose dove i serpenti suonano il flauto e i cittadini danzano ammaliati. E questo non avviene solo in Italia, Francia, Germania, Europa, … ma in tutto il mondo, come lo schema di una frazione “anomala”, dove al numeratore sta la torta da spartire e al denominatore le parti uguali in cui dovrebbe essere spartita. L’“anomalia” sta nel denominatore, perché ai cittadini, ai quali dovrebbero spettare in modo equo le fette da spartire, arrivano sempre solo le briciole, mentre il resto mancante si nasconde nell’indebito arbitrariamente trattenuto dai serpenti della politica, e, causa principale di arene insanguinate e rappresentazioni teatrali buffe.

Noi, a causa di ciò, ci ritroviamo con il cervello surriscaldato, emicrania galoppante, anima in pena e ansia permanente, quindi, alla mercé dei serpenti: becchi e percossi! Becchi, perché i nostri diritti vengono goduti da altri, e, percossi, perché feriti e depredati della serenità, della gioia di godere delle cose belle insieme alle nostre persone care.

In Italia, poi, da quando si è insediato un governo di centro destra, il centro sinistra, relegato dagli elettori in fondo alla classe, si è scatenato per” lesa maestà”. Ha riesumato i “fascisti”, invitandoli a pronunciare, per dimostrare il contrario, l’unico termine loro consentito, “antifascista”. Però, la maggior parte di quelli che tale termine rivendica di dover udire pronunciato ben chiaro, nel pretenderlo usa sistemi autoritari nelle piazze o nelle università occupate, che di antifascismo hanno veramente ben poco. Complicato da capire, eh?!? … direi di no, se non fosse che tutta questa diatriba ci ha da tempo stancato, perché alla maggior parte di noi ciò che uno pensa o dichiara, ormai non frega più di tanto se di contro poi ci allontana dai temi reali: ci rattrista, invece, e ci toglie il gusto della vita … ci ruba l’anima!

QUAL’ È IL RIMEDIO?

Per salvaguardarci l’anima e impedire che ce la rubino definitivamente, occorre che il suono del piffero dei serpenti ammaliatori non ci giunga più alle orecchie: ASCOLTIAMO SOLO QUELLO CHE CI PIACE ASCOLTARE! Quando vediamo in tv un politico che non ci è simpatico e con cui non siamo d’accordo, evitiamo che la sua immagine e le sue parole ci disturbino e ci innervosiscano intristendoci,  piuttosto leviamo l’audio o cambiamo canale. Sappiano già che quanto affermerà non ci convincerà mai a mutare le nostre idee, per cui è inutile persistere nell’essere masochisti e subirne lo stress: tacitiamo i serpenti pifferai, evitiamoli e conserviamo il nostro buon umore. E questo vale anche per le testate giornalistiche, e, soprattutto, per i social: basta litigare con le controparti  rispondendo per le rime, tanto neanche loro cambieranno idea e ci guadagneremo “tutti” in salute e gioia di vivere.

Da musicista, ho sempre paragonato lo scorrere della vita alla musica e alle sue espressioni: una vita slow, ovvero piatta e dal futuro incerto, quindi rassegnata; una vita rock, positiva e aperta ai cambiamenti, allo stare bene con sé stessi e con il mondo intero. Tra le mie tante canzoni, ne ho scelta una del 1981 che , in qualche modo, attraverso l’amore, considero appropriata al tema del mio racconto di oggi:

Suonando un rock and roll”,

tratta dall’album “Noi due nella vita e nell’amore”. Ciao e a presto.

Rock and Roll e nell’oscurità cerco una novità … cerco un suono.

Rock and Roll, suono di gioventù, Rock and Roll, che non ritrovo più … in un uomo.

Rock and Roll, la mia chitarra va, Rock and Roll, dentro l’umanità,

mi scaldo, mi esalto, suono, suono … solo.

Rock and Roll, sulla mia porta tu, Rock and Roll, entri e ti siedi giù … vai di mano,

Rock and Roll, nella mia grinta c’è, Rock and Roll, quel che tu sai di me … quando suono,

Rock and Roll la mia chitarra dà, Rock and Roll, sprazzi di libertà,

mi scaldi, mi esalti, balli, balli sola.

Rock and Roll, e dall’oscurità, Rock and Roll,  l’alba ci porterà … fino al sole.

Rock and Roll, tutto si fermerà, Rock and Roll, l’uomo riprenderà … la sua vita,

Rock and Roll, ma la chitarra sa, Rock and Roll, che ci riproverà,

di notte, col buio, ora piano, ce ne andiamo …

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Rock and Roll, ma la chitarra sa, Rock and Roll che ci riproverà di notte, col buio.

 

Capitan U 1947

(alias Umberto Napolitano)

14 thoughts on “I racconti di Capitan U 1947: I serpenti della politica ci rubano l’anima … ma un rimedio c’è.

  1. Bisognerebbe disintossicarsi di tutto ciò che è nocivo. Liberarsi di ogni cosa. Non lasciarsi coinvolgere nella pessima qualità di vita in cui vorrebbero coinvolgerti attraverso un sistema volutamente capovolto.

  2. Si va” verso destra sara’ giusto?
    Quantomeno sara’ uno spauracchio per tutto il resto di questa politica
    Il discorso da fare molto lungo caro Umberto
    Immigrati ? Sono in sintonia ben vengano ma
    Ma con un calciare posso entrare in Italia in numero definito ogni anno & tutti quelli che riescono annualmente ad entrare tutti con documenti in mano ed un contratto di lavoro Immigrazione .
    Questa si che Immigrazione con libertinaggio
    Poi gli immigrati li fanno certi lavori gli zitaliani no per quale motivo .
    Li dobbiamo mantenere dargli i redditi quando poi si cercano gli immigrati per lavorare tiene un senso pagare gente per non dare nulla ?
    Questo il vero problema I VAGABBONDI.
    buona giornata
    Gabriele

  3. Con la politica ci si rimette sempre,io non la seguo perché ho già mal di stomaco per conto mio. Dovremmo essere tutti d’accordo e ribaltare l’Italia sottosopra,ma è tempo sprecato! I poteri forti sanno come farci stare zitti.

  4. Sono d’accordo con te in ogni parola.
    Io una volta durante la campagna elettorale seguivo lo schieramento politico che mi interessava e ascoltavo anche gli altri partiti per avere le idee chiare.
    Con il tempo purtroppo, lo ammetto, non ho nessuna persona che mi rappresenta.
    Quando si parla di politica io pure spesso metto il muto alla TV oppure mi metto a parlare di qualcosa con mia moglie fino a che non finisce il servizio.

    La canzone è molto orecchiabile e piacevole da ascoltare.

    Complimenti e grazie per tutto Umberto.

  5. Buona serata Umbi, certo che la nostra politik , “come direbbe un certo Adriano Celentano ” e più Rock che Soft , e i nostri politicanti li battono tutti gli altri politici in Europa e nel resto del mondo, intanto loro si mangiano la Torta e a noi non ci resta che piangere e continuare a pagare le tasse e pagare il loro stipendio da NABABBI !
    Un’altro tuo capolavoro Umbi questo tua bellissima canzone .

  6. Ciao Capitan U, sai cosa ti dico… che anima in pena e ansia permanente me li devo già gestire per conto mio nelle quotidiane tribolazioni , per cui non mi faccio certo togliere la serenità anche da ciò che non funziona nella politica … però, il ripensare alle melodie gracchianti dei pifferai stonati, benché il mio carattere orientato sempre verso il positivo, un po’ di rabbia e malumore in me è affiorano leggendo il tuo racconto, ma per fortuna alla fine hai concluso con un brano riconciliante ” Suonando Rock and Roll “, e la tua canzone mi ha rigenerato, mi hai liberato la mente, risvegliandomi la grinta e la voglia di ballare come se per me il tempo non fosse mai passato.E’ stato bellissimo provare questa emozione! Grazie ❤️🥰

  7. Molti politici sono furbi e manipolatori la loro fortuna e credibilità dipende da noi…io mi meraviglio come si fa a seguire certi personaggi uno su tutti…Conte in politica per caso infatti ha fatto solo danni e ha ancora il coraggio di parlare come altri personaggi di una certa sinistra disfattista ….ripeto la loro credibilità dipende da noi

  8. Buon giorno Capitan U!
    Bella la metafora dei serpenti politici !
    Chi meglio di loro si avvelenano tra loro ,oltre che iniettare veleno a noi con le loro diatribe .
    Da cantautore il riparo e’ proprio la musica ,quella che vibra e ti fa sentire vivo e positivo verso il mondo.
    Ma bastera’ una canzone a rendere il mondo migliore?
    Direi di no…
    Ci vuole nello scenario politico e sociale una nuova consapevolezza,presenza,movimenti di aggregazione e soprattutto persone carismatiche che usano cuore piu’ che strategie mentali e subdole e realmente si prendono cura dei veri problemi dell’umanita’.
    Mi auguro presto il tramonto di questa classe politica abietta e deleteria per dare spazio a uomini di “buona volonta’ “che possano aiutarci a credere ancora in una politica seria,corretta ,democratica.
    Alla prossima.

  9. Dai vostri commenti emerge quella disaffezione totale per la politica causata dai pifferai ammaliatori e velenosi che io stesso ho evidenziato. Nel mio racconto, però, ho aperto precisando ” una certa politica ” , quella degli interessi personali e ideologici, quella che aĺla fine rappresenta la causa principale del malessere e la perdita di fiducia da parte dei cittadini. Però, anche se non sono in molti, c’è ancora qualcuno che fa o potrebbe fare della politica una missione di vita. Io che scrivo e voi che rispondete, non rappresentiamo nessuno dei politici eletti ma, ciò non toglie che anche noi non possiamo fare della politica…. di vita e non di partito, ma sempre politica è ! E penso che molti di coloro che sono stati eletti si siano affacciati all’inizio spinti dagli ideali più sani e onesti, ma … poi, arrivando ad occupare un posto , uno scranno importante, ecco che aumentano le responsabilità e “le soluzioni” offerte non coincidono più con quelle originarie e la maggior parte degli eletti, circondato da sirene ammaliatrici, si trasforma a sua volta in pifferaio ammaliatore e negativo. La soluzione pare “insolubile”, ma noi non dobbiamo demordere ne abbandonare ogni speranza. La politica dirigenziale assumerà la sua primaria importanza quando riuscirà a liberarsi delle sirene e a cercare un compromesso che dia vita ad un PARTITO unico fel buon senso che racchiuda il meglio, mi spiego meglio … un partito dove maggioranza e opposizione si rispettino e, preso atto del responso degli elettori, collaborino e non si combattano. È un’utopia ma se vogliamo progredire, o,più chiaramente, sopravvivere … dovrà essere l’unica via percorribile.

  10. Ciao Umberto,
    Dispiace dirlo, purtroppo non seguo con tanta attenzione la Poltica, specialmente quando si tratta di serpentine velenosi!
    Saluti da New York City
    Felice

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