Attacchi al governo Meloni, ad Israele e al Ddl sicurezza. Questi i principali punti dell’ennesimo presidio dei Pro-Pal, questa volta davanti alla Prefettura di Corso Monforte. I giovani manifestanti hanno dato vita all’agitazione per l’incarcerazione, secondo loro illegittima, di Anan, Ali e Mansour, tre palestinesi accusati di aver collaborato con le Brigate Tulkarem al fine di organizzare attività terroristiche in Cisgiordania. Proprio ieri era fissata l’udienza per decidere il destino dei tre arrestati, che ha decretato il rinvio delle misure per Alì e Mansour, e la conferma di condanna per Anan.
Non è mancata, ovviamente, l’accusa di fascismo rivolta al governo italiano, tacciato, incomprensibilmente, di reprimere le manifestazioni per la Palestina. Quella di ieri, infatti, è stata notoriamente una manifestazione pro-Israele (!). Stupisce, si fa per dire, la solidarietà alla manifestazione di un personaggio molto caro agli ambienti anarchici: Flavio Rossi Albertini. Proprio così: lo stesso avvocato difensore di Cospito, che ora ha tramutato la sua anima per sposare la causa palestinese. Ma non è tutto. Tra le tante accuse mosse, colpisce più di tutte quella contro il Decreto Caivano che, secondo un manifestante, avrebbe portato ancora più giovani, soprattutto stranieri, nelle carceri italiane. I Pro-Pal hanno poi concluso il presidio intonando “Bella Ciao” e rimandando la “lotta” alle 17 di sabato in Piazza Cordusio.