Ibrahim A, 27enne cittadino turco, è stato arrestato dopo aver massacrato di botte la compagna, una 22enne serba al terzo mese di gravidanza.
L’episodio brutale si è verificato intorno alle 2 del mattino di domenica scorsa in viale Argonne.
Sulla base di quanto ricostruito, il litigio sarebbe scoppiato nella stanza presa in affitto dai due nel B&B del viale: l’uomo, ubriaco, avrebbe picchiato la compagna a causa del malfunzionamento del caricabatterie e dopo averla minacciata puntandole un coltello alla gola le avrebbe spaccato in testa un ventilatore.
La donna, sanguinante, per sfuggire alla furia dell’uomo scappa in strada dove il 27enne la raggiunge e la colpisce con un tubo di ferro e con diversi calci, anche al volto.
Due passanti, che assistono in lontananza al pestaggio, urlano a squarciagola per mettere fermare l’aggressore, correndo nella sua direzione. L’uomo fugge poco prima dell’arrivo della Polizia.
La ragazza viene trasportata in ambulanza e portata al Policlinico, dov’è stata tenuta in osservazione per tutta la giornata per monitorare l’evoluzione della gravidanza e lo stato di salute del bambino.
Alle 3.25, la centrale operativa di via Moscova segnala alle pattuglie che un uomo sta citofonando con insistenza davanti a un edificio di viale Argonne. Intuendo potesse trattarsi dell’aggressore rimasto chiuso fuori, gli agenti tornano davanti al palazzo dove trovano l’uomo. I controlli nella stanza confermano il racconto della vittima: locali sottosopra e tracce di sangue in una delle camere da letto.
In fase di verifica delle generalità, la sorpresa: l’uomo prima rifiuta di dare le sue generalità, poi presenta un passaporto falso. Durante la perquisizione della stanza si trova quello vero e si scopre che l’uomo è evaso dagli arresti domiciliari a Lamezia Terme il 27 luglio scorso: la misura era stata prevista perché accusato di favoreggiamento all’immigrazione clandestina.
È stato quindi arrestato: dovrà rispondere delle accuse di resistenza a pubblico ufficiale, lesioni personali aggravate, sostituzione di persona, evasione e rifiuto di fornire le proprie generalità.