Una tragedia determinata da incuria amministrativa.

Fabrizio c'è Milano

Mancano tecnici e fondi per la manutenzione e i controlli su ponti e manufatti

Nel 2021 un 40enne sta  chiacchierando con amici sulle scalinate che portano al ponte sulla Martesana alla Cassina  de  Pomm.

Si appoggia alla balaustra e l’inferriata cede, facendo cadere l’uomo che battendo violentemente la testa perde la vita.

Una tragedia assurda in una tranquilla serata estiva. Da allora i magistrati della Procura che indagano sulla morte studiano quali sono le modalità di controllo e manutenzione di ponti, cavalcavia e relative  inferriate  nella città di Milano.

Scoprono così che per alcuni anni (2016/2018) il Comune non ha stanziato manco un euro per manutenere questo tipo di manufatti e solo in seguito alla caduta del Ponte Morandi a Genova nel 2018 viene istituito un piccolo gruppo di tecnici che deve effettuare verifiche statiche su circa 500 manufatti: dai ponticelli nei parchi ai grandi cavalcavia stradali.

L’unità controllo ponti è composta da 4 persone senza mezzi e senza specifiche competenze: c’è anche un ex cuoco delle scuole comunali. Dovrebbero controllare un immenso patrimonio in breve tempo, ma non ce la possono fare.

Si tratta di una delle tante conseguenze del progressivo depauperamento del settore manutenzione stradale e del servizio idrico del Comune avvenuto nell’ultimo decennio.

Con le amministrazioni Pisapia e Sala non solo sono diminuiti i fondi per queste manutenzioni ma anche gli organici dei tecnici chiamati a controllare manufatti molto delicati per la sicurezza cittadina.

Non si può dire che il Comune sia povero, poiché ha un bilancio di 3 miliardi di opere pubbliche.

Né si può dire che, quando vuole, non sia in grado di assumere persone: l’Amat, agenzia Ambiente e Territorio che ha il compito di progettare piste ciclabili e piazze tattiche è passata da 15 a 75 dipendenti; la Metropolitana Milanese, ad esempio certamente in grado di effettuare i controlli in questione, sta assumendo 200 tra giardinieri e agronomi.

Semplicemente con gli ultimi Sindaci si sono persi il valore e la cultura, tipicamente ambrosiani, della efficienza e della buona manutenzione. Le stato di strade, ponti, scuole e fognature non è la prima preoccupazione di Sindaci e Assessori, tutti presi come sono dalla retorica della mobilità sostenibile, delle ciclabili, degli obiettivi green, peraltro mai raggiunti.

Ieri un comunicato dell’Assessore Censi informa che sono stati stanziati 14 milioni per i prossimi 3 anni per riqualificare questo tipo di manufatti ma, oltre che essere tardi, non sappiamo con quali uomini.

Speriamo che l’indagine della Procura non si fermi a chi ha materialmente svolto o non svolto i controlli sul ponte della Martesana ma accerti di chi è la responsabilità della incuria amministrativa per cui non c’erano né uomini né mezzi a controllare la sicurezza e la stabilità di ponti e manufatti.

3 thoughts on “Una tragedia determinata da incuria amministrativa.

  1. Caro Fabrizio,
    È terribile quanto accaduto.
    Quando mai il Comune di Milano, a salvaguardia dei cittadini, si sia dato da fare per monitorare i vari interventi manutentivi.
    Dopo questo grave fatto giuridicamente dovrebbero essere perseguiti i responsabili per violazione di obbligo di tale tragedia vale a dire Sindaco e Assessori.

  2. Questa città è completamente in stato di abbandono. Abhiamo bisogno di una giunta e di un sindaco che si occupino dei reali problemi della nostra Milano e non solo di piste ciclabili….

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