Università Statale: Già vandalizzato il murale in memoria delle vittime del 7 ottobre per mano di Hamas.

Milano

Appena realizzato, è stato subito vandalizzato un murale realizzato davanti all’università Statale di Milano in memoria delle vittime dell’attacco di Hamas del 7 ottobre.

Il volto della ragazza protagonista del murale è stato cancellato e con lei sono state sporcate e sfregiate anche le bandiere di Israele che apparivano sulle t-shirt bianche indossate dagli orsetti ritratti nell’opera.
L’opera “October 7th, Escape” era stata realizzata nel primo anniversario dell’attacco contro Israele.
Due murales identici sono stati infatti realizzati dell’artista aleXsandro Palombo sui muri perimetrali dell‘Università Statale, in via Festa del Perdono, e della Villa Reale di Milano che ospita la Galleria d’Arte Moderna, in via Palestro all’angolo con via Marina sul muro. L’opera raffigura Vlada Patapov, ragazza israeliana sopravvissuta, che con uno scialle rosso scappa per salvarsi la vita dai terroristi di Hamas che massacravano i suoi amici al Nova festival, ed è stata ritratta mentre corre tra tanti Teddy bear dilaniati con indosso una t-shirt bianca con la bandiera d’Israele.

“L’opera di sensibilizzazione fortemente simbolica dal nome ‘October 7th, Escape’ è una trasposizione della drammatica vicenda della strage avvenuta in Israele ed è apparsa in due distinti luoghi di Milano, davanti all’Università Statale e a pochi metri dal Museo di arte Moderna con l’intento di trasmettere un senso di dilagazione. – spiegano i promotori dell’opera – La giovane ragazza israeliana è ovunque, corre in mezzo a noi e può apparire da un luogo all’altro, in una corsa disperata che non deve lasciarci indifferenti perché il problema del fondamentalismo e del terrorismo islamico è una minaccia globale che coinvolge tutti noi. Palombo ha voluto ricordare le atrocità di quella tragica giornata quando i terroristi attraversarono il confine della striscia di Gaza per entrare a sud nel territorio israeliano massacrando centinaia di ragazzi inermi durante un rave che si teneva vicino al kibbutz di Re’im, un evento organizzato come una celebrazione di amore, amicizia e infinita libertà”.

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