Nel 2027 torna l’Odeon e Rinascente apre la beauty hall

Milano

C’è l’incarico per la riqualificazione di Palazzo Odeon, accanto al Duomo di Milano.

A occuparsi del risanamento sarà Progetto Cmr, società di progettazione integrata, fondata dall’architetto Massimo Roj, che affianca Kryalos, promotrice dell’intervento e Rinascente, per la parte degli spazi di sua competenza.

Qui la prima catena italiana di department store (1 miliardo di fatturato), dopo la procedura di ottenimento delle autorizzazioni e dopo le pratiche amministrative, che comportano anche un nuovo parere della Soprintendenza archeologia belle arti e paesaggio della città di Milano, svilupperà un polo di 7.700 mq su tre livelli, comprensivo di uffici.

Per il retail e servizi prenderà posto una nuova beuty hall, di circa 3 mila mq, di cui 700 dedicati all’alimentare.

Sui lavori il gruppo ha investito 40 milioni di euro iniziali, mentre l’apertura è programmata a maggio 2027 e porterà in dote 80 milioni di fatturato già nel primo anno, grazie a 3 milioni di visitatori.

Inoltre, spiega Rinascente, il giro d’affari di tutta l’area accessori e gioielleria, passerà, dagli attuali 200 milioni di euro a 370 milioni, grazie al più ampio progetto del nuovo ‘Rinascente district’: curato da Marco Costanzi architects, comporta anche il restauro del piano terra di Rinascente Duomo.

Palazzo Odeon, nel quale si prevede il rientro di quattro o cinque sale cinematografiche, è come precisa Cmr, un edificio arrivato ormai al traguardo dei cento anni. È stato realizzato fra il 1927 e il 1931 su progetto dell’ingegner Giuseppe Laveni e dell’architetto Aldo Avati, che hanno firmato anche il teatro Filodrammatici e l’Hotel Gallia di Milano.

Il complesso – con doppio accesso in via Santa Radegonda 8 e in via Agnello 5-7, per un totale di oltre 15 mila mq – è, dal 2017 un bene di interesse storico-artistico vincolato.

Sulla scorta del progetto degli anni Venti, è previsto l’intervento di riqualificazione e restauro conservativo al piano interrato, con il mantenimento dell’apparato decorativo originario della “Sala 2”, in accordo con la Soprintendenza.

“Questa area – scrive Cmr – ha accesso diretto dalla scala storica originale, con accesso da via Santa Radegonda. In questo modo sarà preservata un’importante attività culturale della città, grazie a lavori che garantiranno la massima fruibilità delle sale”.

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