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Di nuovo on the road, verso Milano: I motociclisti lombardi sono di nuovo sul piede di guerra, e frizionando e gassando cercheranno per l’ennesima volta di raggiungere palazzo Marino: un nuovo appuntamento rombante attende Arianna Censi, influencer green, teorica estrema del “monopattinismo” che dice no alle moto e assessora alla mobilità. E i “biker” ? Sabato 12 ottobre cercheranno per la terza volta di sfilare per Il movimento “divieto” in via Manzoni: ambito traguardo dalle vie della semiperiferia, in un sabato di shopping, partendo da via Corelli, dal centro sportivo Saini, alle ore 16.
I motociclisti lombardi contestano il decreto che vieterà il prossimo anno ai motocicli euro 0 1 e 2 l’accesso alla città. Poi, nel 2028, sarà la volta degli euro 3. “Ma una moto dura una vita” ci racconta Lorenzo Gioacchini detto “Lory 666”, motociclista e scrittore di Nova Milanese che guida il movimento delle due ruote e che chiede per l’ennesima volta un tavolo comunale per discutere il decreto. Diluirlo negli anni? Abolirlo? “E’ un decreto ingiusto e assurdo per chi viene dall’hinterland a lavorare a Milano: i pendolari si dovranno comprare una nuova moto per venire in centro. Le moto inoltre non inquinano ”
E cosa dice il sindaco, che nel passato si fece fotografare a bordo di una Lambretta ‘d’epoca?
“Per ora il comune tace sulle nostre proposte, Non vuole un confronto” dice Gioacchini. L’obiettivo di sabato 12 ottobre? Un presidio davanti a Palazzo Marino, finora irraggiungibile. “Non ci vogliono in giunta in piazza della Scala, ma qui hanno fatto tutti un presidio, movimenti disparati e gruppi di contestatori, questa è democrazia. Perchè noi non possiamo venire davanti a palazzo Marino?”
Passi per certe Harley che rombano come trattori…. i biker le lasceranno parcheggiate nelle vie laterali e stenderanno i propri striscioni sotto palazzo Marino, tutti a piedi, nella kermesse ottobrina di un sabato di shopping.
Il Green sta diventando con sempre più evidenza un atteggiamento della sinistra radical chic che poco ha a che fare con soluzioni vere per la salvaguardia dell’ambiente. Basterebbe considerare che le due ruote, anche euro 0 inquinano cmque meno di un auto euro 7 consentendo tempi di percorrenza molto più brevi, riducendo conseguentemente l’inquinamento e liberando le strade da traffico e code. La documentazione che lo dimostra e che evidenzia inoltre che l’impatto delle due ruote sulle emissioni inquinanti è irrilevante è già stata presentata l’anno scorso, basterebbe leggere e usare il buon senso. La politica ottusa e le lobby sono totalmente scollegate dalle esigenze reali e lontane da soluzioni concrete.