Funerali di Sammy Basso, la sua lettera d’addio: “Non ho perso la battaglia contro la progeria, solo una vita da abbracciare”

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L’inno alla vita di Sammy Basso affetto da progeria e morto a 28 anni, un regalo umano per chi si autodistrugge con la droga, per chi ha sposato la violenza, per chi non sa vedere lo sguardo del tempo nella vita quotidiana. Una lezione di immensa intensità umana, il risveglio dei valori di un’anima

Amici, familiari e tanta gente comune: in migliaia hanno partecipato ai funerali di Sammy Basso, nel campo sportivo di Tezze sul Brenta, in provincia di Vicenza. Il biologo 28enne affetto da progeria (la sindrome dei nati vecchi) è morto sabato, per un malore. Alle esequie all’aperto – celebrate dal vescovo Giuliano Brugnotto – hanno partecipato tra gli altri il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, e il sindaco del Comune, in lutto cittadino, Luigi Pellanda. “E’ stato una luce nel mondo“, è il messaggio, letto durante la cerimonia, del segretario di Stato Vaticano, il cardinale Piero Parolin.

Sammy: “Se vorrete ricordarmi brindate alla vita, state allegri”

 Il feretro di legno bianco è stato coperto da un cuscino di girasoli. Sul palco dove è stato allestito l’altare anche dei palloncini colorati. La celebrazione è stata accompagnata da un coro e dalle note di una chitarra. Durante i funerali sono state lette le ultime parole di Sammy Basso. “Voglio che sappiate innanzitutto che ho vissuto la mia vita felicemente e l’ho vissuta da semplice uomo, con momenti di gioia e momenti difficili, con la voglia di fare bene riuscendoci a volte e a volte fallendo – è scritto nel messaggio letto alla cerimonia -. Fin da bambino la progeria ha segnato profondamente la mia vita” e sebbene fosse “una parte piccolissima di quello che sono non posso negare che ha influenzato molto la mia vita quotidiana e le mie scelte. Sicuramente molti diranno che ho perso la mia battaglia contro la malattia, non ascoltate. Non c’è stata mai una battaglia da combattere ma una vita da abbracciare, con le sue difficoltà: né premio né condanna, semplicemente un dono che mi è stato dato da Dio. Piangete e festeggiate. Se vorrete ricordarmi pregate e brindate anche alla mia e alla vostra salute, state allegri. Ho sempre amato stare in compagnia ed è per questo che vorrei essere ricordato. Ps: state tranquilli, tutto questo è solo sonno arretrato”, il finale ironico scelto dal 28enne.

Gli amici di Sammy: “Avevi la testa dura e il cuore grande”

 “Caro Sammy, avevi la testa dura, ma il cuore grande. Eri e sarai sempre il riferimento del nostro gruppo”. Così Sammy Basso è stato ricordato dagli amici, durante i funerali, davanti a circa cinquemila persone. “Avevi anche dei difetti – ha detto uno degli amici -. Nonostante ti dicessimo sempre che dovevi stare attento, a non farti male, tu volevi sempre ballare assieme a noi, povere le tue anche… Poi il modo in cui dormivi, le coperte non dovevano mai toccarti i piedi. E le tue scarpe strane, non c’era modo di riuscire a infilartele giuste al primo colpo”. “Noi – ha concluso – vogliamo ricordarti pensando che un domani, grazie alla tua determinazione e ai tuoi studi, un dottore potrà diagnosticare la progeria di una bambino, e finalmente potrà dire ai genitori che c’è una cura, e che il loro potrà crescere sano e forte”.

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