“Invitiamo i cittadini a trovarsi in piazza Scala insieme agli autisti ATM venerdì 18 ottobre (giornata di sciopero nazionale della categoria) per reclamare un servizio di superficie efficiente e per la dignità dei lavoratori”: così il Comitato AspettaMi, formato da cittadini e nato come gruppo sui social, per denunciare i disservizi del traporto pubblico.
“Dignità loro e dignità nostra – scrivono -. Cittadine e cittadini devono potersi recare al lavoro contando sulla frequenza regolare e la puntualità dei mezzi di superficie. Non è giusto che lavoratrici e lavoratori debbano compensare ritardi e inefficienze di bus, filobus e tram alzandosi un’ora prima e rientrando a casa un’ora dopo, o sostenendo extra costi (permessi per compensare i ritardi sul lavoro, pagare una baby sitter perché vada a prendere i figli a scuola).”
Sulla pagina Fb del comitato viene riportato anche che “secondo gli autisti, la mancanza di conducenti verrebbe usata da Atm come scusa per tagliare il servizio, ridurlo al minimo per arrivare alle gare d’appalto del 2026 coi minori costi possibili” e che “gli autisti rilevano che su migliaia di curricula arrivati, Atm ne ha selezionati solo poche centinaia”.
“L’ad di Atm Arrigo Giana afferma che entro marzo dovrebbero essere inseriti in azienda 400 nuovi conducenti – si legge ancora nel post – ma secondo gli autisti il numero è insufficiente a risolvere la situazione in quanto – tra pensionamenti e dimissioni precoci – gli autisti in uscita da Atm sono molti di più. Il nodo rimane quello del salario: 1300-1400 euro mensili non permettono di vivere a Milano e non sono una paga adeguata per un lavoro usurante su turni, anche nei fine settimana, con pochissime ferie, e tanti problemi di sicurezza”.
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