Immigrati e Centro sociale occupano la piscina Scarioni. “Milano vetrina dell’indifferenza Amministrativa”

Milano

Gli immigrati occupano la piscina Scarioni ed espongono un lenzuolo affisso, sul quale si legge: “Milano: troppi lavoratori dormono in strada, vogliamo una soluzione. Basta sfruttamento, basta discriminazione”.

Le gradinate della piscina abbandonata

“Siamo stanchi di rimanere nel fango”, hanno dichiarato, sottolineando che la loro occupazione non è una soluzione definitiva, ma un atto di protesta contro l’indifferenza delle istituzioni.

Per la precisione gli immigrati, come avvenuto per l’occupazione del Palazzetto del Giaccio, sono “guidati” dai Centri Sociali, nello specifico da “Ci siamo”.

Sottolinea Deborah Dell’Acqua, vice coordinatore cittadino di Fratelli d’Italia Milano. Milano, città vetrina dell’indifferenza amministrativa, continua a tradire i propri cittadini”, evidenziando l’inefficienza dell’amministrazione comunale nel garantire dignità e sicurezza ai più vulnerabili. La situazione dei migranti è solo l’ultimo atto di una serie di fallimenti che hanno portato a questa crisi abitativa.

Riccardo De Corato dichiara «Nel giro di pochi giorni due strutture della città sono state occupate abusivamente: L’ex palazzetto del ghiaccio Agorà del municipio 6 e la storica piscina Scarioni del Municipio 9. Non è accettabile che, mentre Milano si prepara ad accogliere le Olimpiadi invernali del 2026, strutture di questo tipo sia abbandonate ed in mano ad abusivi. Queste continue occupazioni abusive di immigrati, spesso irregolari e pregiudicati e degli anarchici e no-global sottraggono illegalmente luoghi alle famiglie e agli sportivi milanesi, non si possono più tollerare! E’ l’ulteriore conferma che l’Amministrazione di Centrosinistra non è capace di gestire una città come Milano. E’ giunto il momento che il Sindaco chieda a Prefetto e Questore l’immediato sgombero e messa in sicurezza della Struttura. Se ciò non dovesse avvenire, Sala, sarà complice di queste continue azioni illegali in città».

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