E’ notizia che lo sportello unico per l’edilizia di Milano, e dunque gli uffici comunali addetti alle pratiche urbanistiche non accetteranno più le visite di nessuno. Addirittura, verrà chiamata la sicurezza se qualcuno verrà trovato nell’edificio. Il motivo? Evitare rischi per i dipendenti pubblici viste le inchieste in corso.
Ora, io sui procedimenti giudiziari non mi pronuncio. Ma questa cosa è una resa incondizionata inaccettabile, e i cittadini – prima ancora dei politici e dei funzionari – si dovrebbero ribellare. In che senso uno “sportello” non riceve più il pubblico? In che senso i progettisti, gli architetti eccetera eccetera non possono più avere accesso a un dialogo con la pubblica amministrazione? Pare quello che per far dispetto alla moglie… avete capito, no? E’ una cosa di una assurdità senza precedenti. Il Palazzo che diventa Castello: si chiude, si serra, e da adesso in poi le pratiche verranno bocciate o approvate senza poter avere un dialogo, senza poter spiegare, capire, approfondire, indagare.
Già era una impresa titanica riuscire a vederle approvate, le pratiche, prima delle inchieste. La mole di lavoro aveva letteralmente schiacciato gli uffici, che ne uscivano stravolti. Adesso si fermerà letteralmente tutto. E perché? Perché si teme che ci siano “condizionamenti”, per “proteggere” i dipendenti. Ma davvero dobbiamo vivere così? La buona amministrazione continua a teorizzare il “palazzo aperto”, l’ufficio del sindaco accessibile a tutti, gli assessori in mezzo alla gente. E poi si fa la serrata di un intero dipartimento per colpa di inchieste la cui fine la decreteranno i giudici, non i pubblici ministeri (si chiama ovvietà, questa).
A volte ci sono momenti nei quali semplicemente bisogna prendere una posizione chiara. Questa maggioranza politica, questo sindaco, questa giunta, pensa che le inchieste siano immotivate? Combatta per andare avanti con il proprio metodo, costi quel che costi, difendendo i funzionari in prima linea con una manleva totale e prendendosi la responsabilità di uno scontro frontale con la magistratura. E’ rischioso? Sì, eccome. Ma si fa quel che è giusto, non quel che fa dormire tranquilli. Questa maggioranza politica pensa che le inchieste possano essere motivate, e che davvero ci potrebbe essere stata qualche irregolarità? E allora c’è un problema, ma va detto chiaro e tondo, senza chiudere gli uffici bloccando un intero comparto.
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”Quindi le responsabilità sono del Sindaco, della Giunta e dell’assessore all’urbanistica o alla “rigenerazione urbana” che hanno promosso o accettato, quando non incoraggiato, una gestione dell’edilizia e dell’urbanistica quanto meno allegra.”