Tra crisi e opportunità, la Toscana ridisegna il suo modello turistico puntando su distretti locali, mobilità sostenibile e un’offerta diversificata per rilanciare l’economia e migliorare la qualità della vita dei residenti.
Questo articolo inaugura una serie di approfondimenti dedicati al turismo nelle regioni italiane. Di volta in volta analizzeremo le strategie, le sfide e le opportunità che ogni territorio sta affrontando per valorizzare le proprie risorse e rispondere alle nuove esigenze del settore. Partiamo dalla Toscana, una delle mete più iconiche del nostro Paese, dove tradizione e innovazione si intrecciano in un percorso di rinascita sostenibile.
Il turismo in Toscana si trova a un bivio cruciale. La crisi sanitaria globale ha messo a dura prova il settore, evidenziando la necessità di un profondo ripensamento delle strategie turistiche per il futuro e come molte altre regioni italiane, deve affrontare sfide significative per rilanciare la sua economia turistica, puntando su sostenibilità, innovazione, e una maggiore integrazione delle comunità locali all’interno della filiera turistica. La regione è ricca di risorse naturali, culturali e artistiche uniche che rappresentano un’opportunità straordinaria per riposizionarsi come leader nel turismo sostenibile, attraendo visitatori non solo per le sue bellezze, ma anche per la qualità e unicità dell’esperienza che offre.
La sfida principale è creare un ecosistema turistico che possa generare valore a lungo termine, proteggendo al contempo il patrimonio territoriale e migliorando la qualità della vita dei residenti.
Abbiamo intervistato Francesco Palmigiani, avvocato ed esperto nella valutazione delle dinamiche e dei processi di sviluppo del comparto del Turismo, per Enti e imprese, collaboratore di alcuni comuni toscani per la pianificazione strategica della destinazione turistica e componente dell’Osservatorio Nazionale del Turismo, presso il Ministero del Turismo.
“Siena, nota per essere la prima città d’arte UNESCO ad aver acquisito la certificazione GSTC (Global Sustainable Tourism Council), è un esempio concreto di come la sostenibilità possa diventare la pietra miliare dello sviluppo turistico – dichiara l’avvocato Palmigiani – una città d’arte deve ripensarsi come destinazione turistica intelligente- gestendo proattivamente i flussi turistici e sviluppando una rete di servizi in chiave sostenibile”.
Questa visione deve necessariamente estendersi all’intera regione Toscana, considerando il turismo come un sistema interconnesso e versatile in cui ogni intervento può avere un impatto su tutta la filiera. “Il modello che la Toscana dovrebbe puntare a costruire – prosegue l’esperto – è quello di un distretto turistico a trazione locale, un’organizzazione territoriale che supporti ogni elemento della filiera. Ciò significa adottare una visione di ampio respiro, che includa non solo il turismo culturale tradizionale, ma anche nuove forme di turismo, come quello legato ai cammini, al cicloturismo, e alla vacanza attiva. Investire in queste tipologie di turismo è cruciale per promuovere non solo la sostenibilità ambientale, ma anche la responsabilità sociale”.
Palmigiani non dimentica di sottolineare l’importanza di misure immediate per sostenere il settore turistico regionale nel breve termine. “Occorrono misure come la defiscalizzazione del settore e l’abbattimento delle tasse su tutta la filiera del turismo, contributi per la digitalizzazione e il miglioramento delle strutture, e incentivi per la mobilità sostenibile – suggerisce – un esempio è l’utilizzo specifico della Tassa di Soggiorno per finanziare politiche mirate al miglioramento dell’offerta turistica. Inoltre, è importante destinare contributi alle attività di destination marketing sia pubbliche che private, per promuovere la regione intesa come destinazione turistica nella sua interezza non solo come meta culturale, ma anche come destinazione sostenibile e innovativa”.
Come collaboratore del Comune di Siena per la pianificazione strategica della destinazione turistica, quali sono le principali linee guida per diversificare e migliorare l’offerta turistica?
La crisi economica post-pandemia ha evidenziato la necessità di una trasformazione profonda del settore turistico in Toscana. Il turismo è stato uno dei settori più colpiti dalla crisi, ma è anche quello che, con una pianificazione adeguata, ha le maggiori potenzialità di rilancio. L’istituzione di un distretto turistico regionale, insieme alla promozione di progetti specifici per la valorizzazione dei borghi, del turismo enogastronomico e del cicloturismo, è la chiave per sviluppare una resilienza duratura insieme ad una collaborazione tra pubblico e privato. Da professionista collaboriamo con le istituzioni per lo sviluppo del settore turistico, e questa sinergia è fondamentale per una crescita sostenibile e una migliore distribuzione dei flussi turistici nel tempo e nello spazio. Solo sviluppando un piano coordinato e strategico si possono valorizzare le destinazioni meno conosciute e promuovere una distribuzione equilibrata dei visitatori durante tutto l’anno.
Data la sua esperienza in che modo la mobilità sostenibile può rappresentare un valore aggiunto per le imprese turistiche?
Come da tempo avviene in molte città europee l’utilizzo dei veicoli elettrici risponde a una domanda turistica sempre più crescente e offre un servizio all’avanguardia sotto molteplici aspetti. Ogni giorno arrivano innumerevoli tipi di turisti, di gruppi, famiglie e individui il cui obiettivo è visitare un luogo di storia, arte e cultura.
Gli operatori del turismo sono costantemente chiamati a fornire servizi rispondenti alle richieste di questi soggetti che per necessità, cultura, e scelte personali, selezionano mezzi e offerte turistiche più adatti alle loro esigenze.
Non di meno, per le città d’arte che si prefiggono lo scopo di valorizzare il loro patrimonio culturale e monumentale anche a sfondo religioso, le quali con questa filosofia innovativa di trasporto possono dare risposta al costante aumento della domanda turistica mediane soluzioni nuove ed eco-sostenibili, in grado di garantire al cittadino e al turista di usufruire del tessuto urbano in maniera rapida, comoda, accessibile, oltre che di un’offerta turistica di alta qualità. Un progetto di mobilità sostenibile a finalità turistica è quanto di meglio ci possa essere per sviluppare un servizio turistico e culturale di alta qualità, usufruibile da tutti in maniera sostenibile rivolto non solo ai turisti ma a chiunque desideri sperimentare un modo nuovo di conoscere la storia e cultura cittadina, perciò anche ai residenti della città.
Vivere una città in maniera eco-sostenibile all’insegna del ritrovato turismo anche di “nicchia” come quello eno-gastronomico locale, artigianale, il turismo delle botteghe storiche, dei mercati rionali rappresenta l’anima del progetto. Si pensi al turismo diversamente abile, o più semplicemente al turismo di fascia anagrafica medio elevata o a ridotta mobilità a cui tale servizio può essere rivolto, per permettere a costoro di visitare la città in maniera piena e sicuramente meno faticosa e di raggiungere luoghi d’arte e di interesse architettonico inaccessibili al trasporto pubblico convenzionale.
Il suo studio ha una lunga esperienza di collaborazione con enti e istituzioni per lo sviluppo del settore turistico. Quanto è importante questa sinergia per le aziende turistiche? Ci sono esempi di progetti di successo che vorrebbe condividere?
È di fondamentale importanza che il pubblico e privato continuino a lavorare in sinergia per una corretta pianificazione dello sviluppo turistico, con una particolare attenzione alla destagionalizzazione e alla distribuzione omogenea dei flussi turistici. L’obiettivo è quello di garantire una crescita sostenibile che valorizzi l’intero territorio durante tutto l’anno, combattendo la “stagionalità” che penalizza fortemente l’Italia. È opportuno impegnarsi a sviluppare piani ed azioni turistiche che promuovano una distribuzione equilibrata dei turisti nel tempo e nello spazio, valorizzando le destinazioni meno conosciute e incoraggiando e sostenendo le forme di turismo destagionalizzato, imperniato sul Benessere, il patrimonio culturale dei nostri Borghi, il buon cibo, i circuiti dei musei d’impresa, la moda, il turismo medicale e termale, i grandi eventi, il turismo della terza età. La destagionalizzazione, la delocalizzazione e la diversificazione dell’offerta turistica saranno centrali per attrarre flussi in tutti i periodi dell’anno, garantendo una ricaduta economica ed occupazionale continuativa per le comunità locali.
Giornalista, autrice e conduttrice tv ha prodotto per quasi un decennio un noto programma televisivo sull’arte e la cultura in Sicilia, Profile Magazine tv.
Scrive per diverse testate ed è stata Direttore Responsabile di CulturaIdentità.
Oggi è Coordinatore Nazionale e responsabile della comunicazione dell’Unione Nazionale Vittime(UNAVI).