La “danza del coltello”, la nuova moda dei maranza a Milano

Milano

I maranza nordafricani che occupano Milano hanno trovato un modo per diffondere sui social l’uso del coltello come strumento di aggressione e di violenza. Il coltello diventa un totem da possedere obbligatoriamente, da esibire, da usare senza alcuna riflessione sulla pericolosità. E Milano deve adeguarsi perché si sentono onnipotenti e impuniti. L’assalto alla città è la manifesta incapacità di Sala in materia di valutazione, sicurezza, integrazione. Sala sta ancora a guardare occupandosi del terzo mandato sì o no, di primarie per il futuro sindaco opportune o non, della necessità di un federatore di un centrosinistra allo sbando e delle sue finte rigenerazioni urbane.

I maranza sembrano sempre più numerosi, dediti a furti, spaccio e aggressioni sessuali e non è una percezione, ma realtà quotidiana.

Scrive Libero “A poco più di due settimane di distanza dai fatti di piazza Duomo, un altro video sta spopolando sui social. I protagonisti sono sempre loro: i maranza nordafricani. Il contesto però è leggermente diverso: una Milano più periferica fa da cornice al rituale di violenza. Nel filmato si vedono alcuni nordafricani esibire passi di ballo in favore di telecamera. Fin qui non ci sarebbe nulla di strano. Una serata in compagnia e all’insegna della musica. Peccato che quella non fosse una danza normale. Ma si tratta invece della cosiddetta “danza del coltello”. Gli immigrati si muovono a ritmo di musica – araba ovviamente – sfoderando la loro arma preferita. Come se stessero mostrando ai propri followers la tecnica corretta per effettuare un accoltellamento. Una sorta di tutorial mortale e pericoloso, che potrebbe indurre qualche emulatore a metterlo in pratica in prima persona.  Intorno, il solito degrado urbano: decine di bottiglie di alcol vuote accatastate sui tavolini e immondizia gettata a terra. Una Favelas, appunto, come il nome dell’account Instagram – “Welcome to Favelas” – che ha ricondiviso il video sui social.”

Anna Ferrari

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