Prima serata Festival: vince Imagine cantano Noa e Mira Awad

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L’artista israeliana Noa e l’artista palestinese Mira Awad cantano Imagine insieme ed è per loro indiscutibilmente la vittoria della prima serata del Festival di Sanremo.

Noa e Mira Awad

Il cuore della pace diventa una musica che va al di là della guerra in atto, azzera disuguaglianza, con la magia del sogno. Le mani sono unite, le voci si intrecciano, la bellezza dei gesti e delle intenzioni sono il loro sorriso.

La zampata di professionalità di Gerry Scotti c’è e si vede nel modo di porsi con la naturalezza di un amico, con la spontaneità che gli è abituale. E pare che la conduzione del Festival sia sua per quella capacità di togliere i “paludamenti” di una trasmissione seriosamente ufficiale.

Senza sbavature ma con competenza Carlo Conti e Antonella Clerici, della serie “la professionalità non è acqua”.

La pubblicità è insistente ma, si sa, obbligata.

Questa la prima impressione sulle canzoni partecipanti, comunque di buon livello quasi tutte

  • Gaia – “Chiamo io chiami tu”

Orecchiabile, accattivante

  • Francesco Gabbani – “Viva la vita”

Empatico, gradevole e…sì  Viva la vita

  • Rkomi – “Il ritmo delle cose”

Un cantante un po’ spaesato, ma la canzone ha una sua suggestione

  • Noemi – “Se t’innamori muori”

Troppo gridata, senza sfumature

  • Irama – “Lentamente”

Un merletto di pizzo per dire che la composizione esige duttilità, sicurezza e anima

  • Coma_Cose – “Cuoricini”

Ma sì, superficialmente divertente

  • Simone Cristicchi – “Quando sarai piccola

Emozione, sensibilità, cuore. Un testo da incorniciare, una musica delicata e struggente

  • Marcella Bella – “Pelle diamante”

Incisiva, ad effetto

Achille Lauro – “Incoscienti giovani”

Buona interpretazione con una voce finalmente libera

  • Giorgia – “La cura per me”

Sinteticamente: brava, la migliore. Una voce unica sostiene una bella canzone

  • Willie Peyote – “Grazie ma no grazie”

Simpaticamente ritmata, buona l’interpretazione

  • Rose Villain – “Fuorilegge”

Per me incomprensibile

Olly – “Balorda nostalgia”

Una nostalgia suggestiva, modulata

Elodie – “Dimenticarsi alle 7”

Passione, pathos

  • Shablofeat. Guè, Joshua & Tormento – “La mia parola”

Un prodotto come tanti

  • Massimo Ranieri – “Tra le mani un cuore”

Un gigante della musica con un brano che mastica sue melodie già sentite

  • Tony Effe – “Damme ‘na mano”

Piace ai giovani, ma io non lo sono

  • Serena Brancale – “Anema e cor

Ispirata, buona interpretazione

  • Brunori Sas – “L’albero delle noci”

Semplice ma efficace

  • Modà – “Non ti dimentico”

I Modà sono i Modà, brano orecchiabile, intenso

  • Clara – “Febbre”

Un compitino svolto con garbo

  • Lucio Corsi – “Volevo essere un duro”

Spensierato e ben cantato

  • Fedez – “Battito”

Innovativo, originale, con un testo ben costruito

  • Bresh – “La tana del granchio”

Bravo con un brano autorale significativo che richiede voce e interpretazione

  • Sarah Toscano – “Amarcord”

Voce piena, sicura e un brano da ricordare

  • Joan Thiele – “Eco”

Un po’ banale

  • Rocco Hunt – “Mille vote ancora”

Ritmo e simpatia

  • Francesca Michielin – “Fango in Paradiso”

Non c’è emozione, ma la voce è limpida ed efficace

  • The Kolors “Tu con chi fai l’amore”

Il fascino di un brano ben cantato e ben arrangiato, di sicuro impatto

LE CANZONI PIU’ VOTATE

1) Brunori Sas – L’albero delle noci

2) Giorgia – La cura per me

3) Lucio Corsi – Volevo essere un duro

4) Simone Cristicchi – Quando sarai piccola

5) Achille Lauro – Incoscienti giovani

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